Carabiniere denunciò il malaffare e finì delegittimato

L’ex comandante dei Carabinieri di Capaci oggi processato per diffamazione dal Tribunale Militare. In aula ci sarà il senatore Morra, presidente della commissione nazionale antimafia

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, oggi alle 11 sarà presente nell’aula del tribunale militare di Napoli per seguire il processo a carico del luogotenente dei Carabinieri Paolo Conigliaro, ex comandante della stazione di Capaci. Conigliaro nei mesi addietro è stato audito dalla commissione Antimafia in merito al mancato scioglimento del comune di Capaci e la realizzazione di un centro commerciale a Capaci in cui erano coinvolti personaggi legati al Sistema Montante. Mentre le sue indagini si sono dissolte come neve al sole, la Procura di Palermo scelse la via delle archiviazioni, e di questo si sta interessando anche la commissione nazionale antimafia, contro Conigliaro è stata messa su una rete di accuse, condotte anche dall’interno dell’Arma dei Carabinieri di Palermo, che lo vedono oggi imputato di diffamazione, per essere stato querelato da due suoi ex colleghi. Querele archiviate dalla Procura di Palermo, ritenute però fondate dai giudici militari. Conigliaro, al quale fu tolto il comando della stazione di Capaci, oggi lavora alla Dia di Palermo, è a processo per ciò che ha scritto su alcune chat private di whatsapp. Chat che qualche manina passò apposta ai presunti diffamati, tra questi anche un ex carabiniere all’epoca dlele indagini consigliere comunale a Capaci, il maresciallo Luna. Il processo già in corso da qualche mese però sta andando avanti con alcune stranezze, come quelle che la difesa di Conigliaro ha trovato nelle perizie sui suoi cellulari, con la trascrizione di alcune chat che secondo la difesa sono state vistosamente “taroccate”. Il processo si volge dinanzi al giudice Stefano Palazzi, noto per lo più per essere stato giudice federale della Lega Calcio.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.