Dal Comitato Amministratori Regione Sicilia era già arrivato il No alla vendita di oggetti che richiamino a simboli delle mafie. Ad Alcamo presentata una mozione in tal senso firmata da due consiglieri comunali del gruppo UDC Allegro e Messana
Politiche di contrasto alla produzione, diffusione e vendita di articoli, gadget, immagini, linee commerciali e brand inneggianti alle mafie. Ecco in sintesi il contenuto di una mozione presentata da Anna Allegro e Saverio Messana, due esponenti dell’UDC; in particolare Allegro aveva già dato il suo sostegno all’iniziativa del Comitato Amministratori Regione Sicilia, che si era mosso in tal senso.
Mozione consiliare, no ad oggetti inneggianti le mafie
Andando alla mozione nello specifico, in questa si parte dalla considerazione che “casi recenti” danno prova dell’importanza dei simboli per le mafie e che questi vanno a “rafforzare il consenso sociale nelle comunità europee”, in più attività commerciali, prodotti e gadget si rifanno a simboli che inneggiano alle mafie e diventano sempre più brand dell’Italia nel mondo. Una situazione che porta al rischio concreto che dopo la pandemia e il ritorno di turisti in Sicilia questi oggetti siano ancora presenti nelle bancarelle o nei negozi e così i Allegro e Messana sottolineano che “non possono essere questi i souvenir che proponiamo ai turisti per ricordare le nostre comunità“. Quindi “occorre con forza e determinazione dire NO alle mafie come brand dell’Italia e della nostra regione nel mondo“.
Oggetti innocui? tutt’altro
In molti considerano questi oggetti innocui, invece sono il segnale – sempre i consiglieri comunali – “dell’assuefazione all’illegalità anche tra i giovani“, così “risulta inaccettabile l’immagine della nostra terra diffusa nel mondo legata alla mafia piuttosto che alla cultura, alle bellezze naturali, alla storia, all’arte“.
Oggetti che sono offese alle vittime delle mafie
Quanto detto può far ben intendere che si trasforma in “un’offesa alle famiglie delle vittime di mafie, ai magistrati, alle forze dell’ordine, alle associazioni che giornalmente sono impegnate a contrastarle oltre che strumento per la diffusione della cultura dell’illegalità oltre che a tutti cittadini“.
Una mozione per stimolare anche Regione e Stato
In conclusione Allegro e Messana chiedono, con la mozione, all’Amministrazione e al Consiglio Comunale tutto “di avviare ogni concreta e necessaria azione volta ad avviare un percorso virtuoso teso a stimolare anche nei confronti del governo regionale e nazionale l’approvazione di norme specifiche che blocchino la produzione, la diffusione, la vendita dei suddetti gadget, immagini ma anche “linee commerciali”, brand, quali catene di ristorazione e/o simili o altro che richiami o inneggi, in qualunque modo e forma, alla mafia e alla criminalità in genere“.