Castellammare, nessuna ressa per il vaccino in parrocchia: “Paura? Molto più rischioso non farlo”

In fila questa mattina in parrocchia per il vaccino AstraZeneca, ma molte rinunce. Numeri inferiori rispetto alle attese, ma anche molto entusiasmo: “Solo così usciremo da questa pandemia”

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Nessuna ressa, nessuna fila, ma nello stesso tempo nessuna paura. La campagna vaccinale nelle parrocchie siciliane è partita, ma poca affluenza rispetto alle aspettative iniziali. In tutta la Sicilia sono quasi 6 mila i fedeli che oggi hanno ricevuto il vaccino anti Covid di AstraZeneca nelle 135 parrocchie trasformate in punti vaccinali. In molti avevano risposto all’appello iniziale lanciato dalla Regione Siciliane e dalla Conferenza Episcopale siciliana, ma nei giorni scorsi molte rinunce, probabilmente a causa delle recenti notizie di cronaca su AstraZeneca. In Sicilia l’obiettivo era raggiungere circa 50 mila soggetti, invece saranno circa 6 mila, quindi ben al di sotto delle aspettative.

Anche in provincia di Trapani i punti vaccinali sono stati ridotti e molti altri accorpati. Siamo andati nei locali della catechesi della Parrocchia di San Giuseppe a Castellammare del Golfo, dove dei 40 fedeli prenotati, soltanto 35 si sono presentati questa mattina per ricevere il vaccino. Molti hanno fatto un passo indietro nei giorni scorsi. “Alcuni hanno rinunciato annullando la propria prenotazione, dopo le tante richieste dei giorni scorsi, questa mattina abbiamo circa 35 prenotati” sottolinea ad Alqamah.it don Giuseppe Grignano, parroco della chiesa di San Giuseppe, anche lui impegnato nell’organizzazione della giornata.

Nei locali di via Amari, a Castellammare, tra piccoli ritardi dovuti all’organizzazione dei locali, le vaccinazioni sono iniziate poco prima delle 10 del mattino con i fedeli “più coraggiosi” che hanno risposto all’appello della Cesi seduti e distanziati, tra dentro e fuori le stanze della parrocchia. Una delle prime signore ad aver ricevuto il vaccino ha lasciato la stanza con il sorriso e il pollice in su: “Tutto bene, nessun dolore, nessuna paura.”

In fila soggetti di età compresa tra i 69 e 79 anni non fragili, che nel vaccino hanno affidato la speranza di poter tornare alla vita normale, ma soprattutto di riabbracciare figli e nipoti. La paura per chi ha rinunciato è sicuramente legata alle recenti notizie di cronaca sul vaccino di AstraZeneca, ma tra i presenti nessun timore. “C’è chi non verrà a farlo questa mattina, ma qui in chiesa siamo al sicuro. Non bisogna avere paura, il vaccino è la nostra unica speranza” – confida il signor Rocco in attesa di ricevere la dose. “Rischioso? Sarebbe più rischioso non farlo. Sono davvero felice di poter ricevere il vaccino qui in parrocchia. Per me ha un significato molto profondo soprattutto in occasione della Pasqua”, racconta Salvatore, in attesa da questa mattina alle 8. “C’è sicuramente un po’ di ansia, ma non paura. Il vaccino è l’unico modo per uscire da questa situazione, andrà bene. Nessun timore”, aggiunge una signora in attesa.

I medici incaricati dalla Regione, prima di inoculare la dose, hanno raccolto tutte le informazioni dei fedeli, su eventuali patologie e sulle medicine assunte giornalmente.

“Raggiungere direttamente i cittadini nelle parrocchie alla vigilia della Pasqua, – ha affermati ieri il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – è l’ennesima tappa di un percorso che, se l’approvvigionamento proseguirà con regolarità, deve portare alla vaccinazione della popolazione dell’Isola nel più breve tempo possibile”.

“È una iniziativa, finora unica in Italia – afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci – che ha valore etico oltre che pratico e raggiunge direttamente i siciliani che desiderano vaccinarsi  mentre partecipano alle celebrazioni Pasquali, nella giornata del Sabato Santo. Sin da quando il governo nazionale ha reso disponibili le prime dosi di vaccino per i siciliani, ogni nostro sforzo è stato rivolto a far sì che la campagna vaccinale potesse coinvolgere il maggior numero di persone”.

“È un messaggio di speranza che intendiamo inviare alla vigilia di Pasqua – dice il presidente della Cesi e arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina – e, al tempo stesso, occasione di prossimità e solidarietà verso le persone più fragili, nella tradizione della Chiesa che vuole essere una comunità che promuove la salute delle persone”.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.