Sono stati premiati alla Biennale Internazionale di Arte Contemporanea, svoltasi a Firenze dal 3-11 dicembre, gli artisti trapanesi Miriam Orlando e Vincenzo Agate per la loro realizzazione intitolata “Fiume en plein air“. Quest’anno oltre 600 gli artisti, provenienti da più di 70 nazioni, hanno esposto le loro opere in una delle kermesse d’Arte più prestigiose al mondo.
L’opera di Miriam e Vincenzo, premiata all’interno della categoria “Digital Art”, racchiude il significato di Panta Rei, così descritta dai due artisti: il motto eracliteo si rappresenta nel fiume (di cielo), che scorre tra gli argini di palazzi storici ed abitazioni di Barcelona (Spagna), portando ricordi e visioni di vissuti, sparsi dal colore e dal soffio della piccola Amy. Il fiume termina agli Uffizi, a Firenze, Città della Biennale.
I due artisti Vincenzo Agate, di Castelvetrano, e Miriam Orlando, di Alcamo, rappresentano un vanto per tutta la Provincia e la Sicilia, riportando l’attenzione sulla produzione artistica Siciliana e su un riavvicinamento al mondo dell’arte. Un altro siciliano, Franco Fratantonio, di Modica, ha ottenuto il primo premio nella sezione Mixed Media.
Al ritorno dalla manifestazione artistica fiorentina la nostra redazione ha intervistato la giovane artista Miriam Orlando.
Miriam soddisfatta dell’ottimo risultato ottenuto alla Biennale di Firenze?
“Per me era del tutto inaspettato. Ho partecipato alla Biennale per provare una nuova esperienza e confrontarmi con tanti artisti di tutto il mondo, non avrei mai immaginato di ottenere un premio di questa importanza. Ritengo che sia stata un’esperienza bellissima al di là del premio e delle gratificazioni“.
Per te è la prima volta che esponi delle tue opere?
“Si. Non avevo mai esposto. Devo ringraziare un grande artista, come Vincenzo Agate, che mi ha spinto a partecipare insieme a lui e ad affrontare questo momento di crescita e di confronto sul piano personale. Vincenzo è davvero bravo, gli sarò sempre grata per la sua disponibilità”.
L’arte è spesso considerata una parte dell’animo di ogni individuo. Dove nasce la tua passione e cosa rappresenta l’arte per te?
“Per me l’arte è prima di tutto un bisogno. Lo so sembra strano ma è come una passione naturale. Fin da piccola avevo l’istinto di disegnare e creare qualcosa di originale, se dovevo scegliere che gioco fare preferivo sempre disegnare su carta. Una passione che ho coltivato anche da adulta, scegliendo proprio un indirizzo universitario nel campo della Conservazione e restauro dei beni culturali. In questo periodo mi sto appassionando nel restauro pittorico“.
Come prima esperienza vincere un premio internazionale alla Biennale di Firenze non è male. In futuro speriamo di continuare su questa scia?
“Sicuramente mi piacerebbe continuare a far conoscere le mie opere. Anche se, ad essere sincera, non ho pensato ancora a cosa fare nello specifico. Questo premio mi ha un pò spiazzata, ma di sicuro non abbandonerò mai la mia passione per l’arte. Io alla Biennale ho semplicemente portata la mia Sicilia e i miei affetti”.
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