La violenza del “branco” VIDEO

Campobello di Mazara: quattro arresti dei Carabinieri per violenza sessuale, la vittima una ragazza diciottenne ha accusato i suoi aguzzini

La tecnica del “branco” per approfittare di una ragazza appena maggiorenne. Una festicciola tra amici e coetanei che per la giovane per colpa di quattro giovani partecipanti alla conviviale, è presto diventata un incubo dal quale però è riuscita ad uscirne fuori andando a raccontare subito tutto ai Carabinieri. Risultato, quattro arresti, per violenza sessuale di gruppo aggravata, due degli autori della violenza sessuale sono finiti in carcere, altri due ai domiciliari Si tratta di giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni, completamente incensurati, conosciuti nel loro paese, Campobello di Mazara, come giovani con la testa sulle spalle, tutti e quattro dipendenti di aziende locali. A compiere gli arresti su ordine de gip del Tribunale di Marsala, giudice Riccardo Alcamo, che ha accolto la richiesta avanzata dal procuratore Vincenzo Pantaleo e dal pm Marina Filingeri, sono stati la scorsa notte i Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo guidati dal capitano Domenico Testa, a conclusione delle indagini condotte dagli investigatori del nucleo operativo di Mazara diretti dal tenente Luigi Di Costanza e della stazione di Campobello di Mazara. Con le intercettazioni hanno incastrato i quattro ragazzi. Adesso in mano ai militari dell’Arma ci sono anche gli smartphone dei quattro e dentro pare abbiano trovato altre prove della loro criminale condotta. La vicenda si è sviluppata nel centro belicino di Campobello di Mazara (dove qualche giorno addietro per violenza sessuale su minori è finito in carcere il boss mafioso Vincenzo Spezia, uno appartenente alla cerchia del latitante Matteo Messina Denaro) e risale allo scorso febbraio. La ragazza già a pochi giorni dalla violenza sessuale subita, una volta ripresasi è andata a riferire l’accaduto ai Carabinieri. Per lei due dei quattro arrestati, descritti come suoi “amici di vecchia data” – sono i giovani finiti ai domiciliari – l’8 febbraio riservarono un invito per partecipare ad una “mangiata” in una villetta della zona balneare di Tre Fontame, frazione di Campobello di Mazara. Un paio di ore di divertimento normale secondo lei ignara però che c’era un tranello era già pronto. La ragazza si è subito convinta a partecipare proprio perché a invitarla erano stati suoi amici, non sapendo che i due avevano già rotto il patto di fedeltà. Pronti con gli altri due protagonisti di questa drammatica vicenda, a diventare gli aguzzini della ragazza. Una festa che per la ragazza ha subito svelato il retroscena che era stato preparato. Non si è tanto sorpresa che una volta arrivata nella villetta ha trovato tanti giovani ragazzi e nessun’ altra compagnia femminile che credeva di trovare, ma decise di rimanere per le insistenze dei suoi due amici. Tanto tranquilla da decidere ad un certo punto di appartarsi in una stanza al secondo piano con un suo amico per consumare un rapporto sessuale consenziente. La proposta indecente scatta in quel momento. L’amico le propone di invitare gli altri loro amici, la ragazza si rifiuta di prestarsi a quell’orgia, ma viene sopraffatta perché intanto nella stanza gli amici si presentano lo stesso. A quel punto i quattro giovani si svelano per quello che erano, un “branco” deciso a portare a termine la violenza sessuale, riuscendo facilmente a sopraffare la giovane che ha gridato, ha chiesto aiuto, pensando che gli altri presenti, rimasti a piano terra continuando nella mangiata, sentendo la sua richiesta di aiuto riuscisse a raggiungerla in quella stanza. Più la ragazza urlava, ancora di più il branco andava avanti, la ragazza chiedeva aiuto e loro ridevano. Sul corpo della ragazza lividi e contusioni Le indagini sono state condotte con intercettazioni telefoniche e ambientali, ad essere sentiti alcuni dei partecipanti a quella festa. Il giudice ha firmato l’ordinanza per il pericolo di inquinamento probatorio ma anche perché il branco pare avesse intenzione di organizzare ancora un’altra festicciola per ripetere un’altra violenza sessuale. I giovani dal volto pulito sono stati indicati dal giudice capaci di una certa pericolosità, con personalità criminali che restavano nascoste nelle ore di lavoro.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.