Agripesca: “Si deve dare ai pescatori la serenità di sapere di andare a lavoro e non in guerra”

“I gravissimi attacchi ai nostri pescherecci di Mazara del Vallo – dapprima il “Michele Giacalone” e il giorno a seguire il “San Giorgio” – susseguitesi nell’arco di pochi giorni nelle acque del Mediterraneo, sono gli ennesimi drammatici episodi che costantemente ormai riempiono le colonne della cronaca. Una condizione insostenibile per la pesca Siciliana e nello specifico Mazarese”. Così l’AgriPesca Sicilia in riferimento agli ultimi eventi che hanno visto vittime della guardia libica i pescherecci mazaresi.

“Episodi che confermano e rafforzano, se c’è fosse ancora bisogno, l’altissima pericolosità che si vive nello Stretto di Sicilia, acque oramai insostenibili per la nostra pesca.

Non si esce più in mare per andare a pescare, ma per andare in Guerra ed è inaccettabile; è necessario porre il focus sulla impossibilità di una stasi che non si sa quali conseguenze drammatiche può ancora generare.

L’AgriPesca Sicilia chiede con forza alla Comunità Europea una maggiore chiarezza, presenza e soprattutto decisone, su uno specchio d’acqua ormai più simile ad un campo di battaglia. L’UE deve garantire il lavoro dei nostri pescatori, i quali possano tornare in mare consapevoli e certi di un presente ed un futuro privo di insidie di tale portata. Si deve dare ai pescatori la serenità di sapere di andare a lavoro e non in guerra”.

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