AlisMAZARA DEL VALLO. Sono in corso i rilievi del Ris di Messina a bordo del peschereccio Aliseo, ormeggiato al porto di Mazara del Vallo dopo l’aggressione subita lo scorso 6 maggio da una motovedetta libica. Le operazioni, avviate in mattinata anche con l’ausilio dei militari della Capitaneria di Porto, dovrebbero concludersi entro stasera. Il motopesca, sottoposto sequestro preventivo dalla Procura di Roma (sostituto procuratore Rita Ceraso) al termine dei rilievi dovrebbe essere dissequestrato, così come comunicato all’armatore all’AGI.
Il Ris di Messina si sta occupando di estrarre i resti dei proiettili, incastonati nelle lamiere del motopesca e tra i vetri della cabina di comando, per stabilire la compatibilità con le armi di cui era dotata la motovedetta libica partita da Misurata. Al rientro, il comandante Giuseppe Giacalone, ferito nell’agguato dei libici, aveva detto: “Ci hanno sparato almeno 100 colpi addosso”, come accertato dalla nucleo Sis (Sezione investigazioni scientifiche) del comando provinciale di Trapani, che ha evidenziato la presenza di 81 fori da proiettile. Nei giorni scorsi Giacalone aveva minacciato di incatenarsi davanti l’ingresso della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo. Soltanto successivamente, in seguito ad una visita alla Regione Siciliana, è risultato positivo al covid, assieme al figlio e all’armatore Luciano Giacalone, con cui aveva incontrato l’assessore regionale alla pesca, Toni Scilla, che già allora aveva contratto il virus.
Fonte AGI.