Sequestrati beni ad un imprenditore trapanese coinvolto nell’eolico

MAZARA DEL VALLO – Su disposizione del Tribunale di Trapani, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 3,5 milioni di euro all’imprenditore Saladino Melchiorre.

L’uomo, originario di Salemi, veniva coinvolto nel febbraio 2009 nell’operazione antimafia denominata Eolo, svelando alcuni retroscena dei legami affaristici-mafiosi riguardanti l’installazione di impiati eolici nella zona di Mazara del Vallo. L’imprenditore, condannato a 2 anni di reclusione per corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio, ha l’aggravante di aver agevolato Cosa Nostra, corrompendo funzionari pubblici del comune di Mazara del Vallo e di promuovere affari illeciti per conti della mafia.

A Melchiorre Saladino sono stati sequetrati beni riconducibili a lui e al suo nucleo familiare costituito da società, conti correnti e terreni per un valore di 3,5 milioni di euro.

E’ ormai chiaro che Cosa Nostra è entrata nel giro economico degli investimenti sulle energie rinnovabili in Sicilia; circa un anno fa, nel settembre 2010, venivano sequestrati beni per un valore di 1,5 miliardi di euro all’imprenditore alcamese Vito Nicastri, ritenuto vicino agli ambienti mafiosi.

Le forze dell’ordine e gli inquirenti continuano a tracciare sempre con maggiore forza i legami tra Cosa Nostra e il mondo economico degli investimenti.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.