La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex pentito, indagato per calunnia e diffamazione nei confronti del magistrato Gabriele Paci e dell’avvocato Fabio Trizzino
L’udienza preliminare dinanzi al gup del Tribunale di Catania, giudice Simona Ragazzi, è fissata per il prossimo 13 settembre. L’ex pentito Vincenzo Calcara, 65 anni, va processato secondo la Procura di Catania che ne ha dunque chiesto il rinvio a giudizio, per i reati di diffamazione e calunnia. Il procedimento è conseguente alle lettere inviate da Calcara alla Corte di Assise di Caltanissetta dinanzi alla quale si stava svolgendo il processo contro il boss latitante Matteo Messina Denaro, imputato, poi condannato all’ergastolo, per le stragi mafiose del 1992. Si tratta di quattro lettere inviate da Calcara tra il settembre e l’ottobre 2020 nelle quali puntava in modo pesante il dito contro il pubblico ministero di quel processo, il procuratore aggiunto di Caltanissetta Gabriele Paci, come reazione al fatto che il magistrato aveva deciso di non sentirlo, ritenendolo inattendibile – nella requisitoria il pm Paci parlò di “inquinatore di pozzi” – e questo dopo che Calcara si era detto disponibile a testimoniare dicendo di avere rivelazioni da fare sull’attentato al giudice Paolo Borsellino. Nelle lettere, inviate anche ai più alti uffici giudiziari e al Csm, Calcara accusava il pm Paci di avere violato l’ordinamento giudiziario decidendo di non ascoltarlo, e ne indicava a suo dire la ragione, sostenendo una vicinanza tra il magistrato e l’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino (deceduto di recente), personaggio che Calcara accusò di mafia e di traffico di droga (Vaccarino per le rivelazioni di Calcara venne condannato per traffico di droga), citando nelle lettere una deposizione di Paci al processo contro Vaccarino (riarrestato e condannato poco tempo prima di morire, per avere veicolato il contenuto di intercettazioni verso soggetti vicini al latitante Messina Denaro), deposizione nella quale, scrisse Calcara, il pm Paci aveva detto di Vaccarino essere “una brava persona”, circostanza indicata come falsa dalla Procura di Catania. Nei confronti del magistrato Gabriele Paci per i magistrati etnei, Calcara avrebbe commesso i reati di calunnia e diffamazione aggravata. Il procuratore aggiunto nisseno Gabriele Paci, oggi in corsa per diventare Procuratore della Repubblica a Trapani, presentò querela contro Calcara presso la Procura di Catania, competente a trattare i casi giudiziari riguardanti magistrati del distretto di Caltanissetta, alla stessa Procura di Catania fu trasmesso anche un esposto denuncia per diffamazione sottoscritto dallo stesso Calcara contro il procuratore aggiunto di Caltanissetta. Nel procedimento, che si discuterà il prossimo settembre, come parte offesa è stato indicato il procuratore Paci assieme all’avv. Fabio Trizzino che nel processo di Caltanissetta contro Messina Denaro rappresentava come parte civile i familiari del giudice Borsellino, ossia i figli Manfredi, Lucia e Fiammetta: Calcara in una lettera dell’ottobre 2020 scrisse che Trizzino aveva sostituito nel processo un altro avvocato e abusando della circostanza era intervenuto a difendere le ragioni del procuratore Paci “per tornaconti personali”. Calcara accusava Trizzino di averlo diffamato quando lo diffidò ad usare in sue iniziative il nome dei familiari del giudice Borsellino, compiendo così anche nei confronti del legale il reato di calunnia. Le lettere scritte da Calcara sono poi così forbite, con un uso dettagliato di termini giudiziari, da far sospettare che possano essere state suggerite per danneggiare apposta il procuratore Paci, ma su questa eventualità fino a questo momento nel fascicolo giudiziario non si colgono elementi di effettivo riscontro.