Sono state confermate, nei giorni scorsi, le condanne per gli uomini di una banda criminale, con base operativa ad Alcamo, sgominata dagli agenti del Commissariato di Polizia locale e altre forze di Polizia nell’Aprile del 2018, nota come “operazione Regina di Cuori”. Durante l’operazione sono state arrestate 11 persone, compreso il capo della banda, noto pregiudicato mafioso, Salvatore Regina (1960) e notificati cinque avvisi di garanzia ad altri soggetti indagati. Gli uomini sono tutti accusati a vario titolo di reati connessi per
detenzione, trasporto, cessioni e coltivazione di sostanze stupefacente del tipo marijuana e cocaina, estorsione, ricettazione, tentato incendio, traffico di armi alterate e di fabbricazione straniera, tentato furto in abitazione, favoreggiamento e resistenza a P.U. commessi sul territorio di Alcamo, Castellammare del Golfo, Marsala, Mazara del Vallo e Partinico nel 2017.
A seguito di diverse condanne in primo grado di giudizio e in secondo grado, alcuni imputati tra cui Salvatore Regina (1960), Antonio Virgadamo, Regina Salvatore (1979), Salvatore Sclafani e Daniel Suna Vasile, richiedevano, tramite i propri legali, il giudizio in Cassazione.
La Corte di Cassazione, questa settimana, ha confermato le condanne per tutti i capi di imputazione, annullando solamente il capo dì imputazione, in riferimento all’incendio doloso di una masseria nei pressi di Partinico, per Regina Salvatore (1960), difeso dagli avvocati Baldassare Lauria e Giambruno Vincenzo, e di Antonino Virgadamo, difeso dall’Avv. Ernesto Leone. Annullata, invece, in via definitiva la condanna per Suna Daniel Vasile, difeso dall’Avv. Bruno Vivona, in quanto non ritenuto colpevole dell’unico capo d’accusa in riferimento sempre all’incendio della Masseria.