I militari della Stazione di Partanna, ad esito di una mirata attività investigativa coordinata dalla Procura di Sciacca, hanno eseguito delle perquisizioni e sequestrato un vero e proprio arsenale di armi clandestine, pronte modificate illegalmente e pronte sparare di nuovo. In carcere un cinquantaquattrenne partannese.
Ieri mattina i Carabinieri di Partanna hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Sciacca nei confronti di un uomo cl. 67 che, ad esito di una mirata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca, era risultato responsabile di un grave atto intimidatorio nei confronti del fratello.
L’uomo, infatti, come ricostruito dai militari, a seguito di una lite per futili motivi con il fratello, il pomeriggio di domenica 12 settembre aveva imbracciato un fucile “a canne mozze” e sparato due colpi (uno a pallini e uno a pallettoni) contro il cancello dell’abitazione del familiare.
I vari e gravi indizi raccolti dall’Arma hanno permesso alla Procura di Sciacca di emettere quindi un decreto di perquisizione domiciliare eseguito pochi giorni fa. Nel corso del controllo i militari hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale di armi clandestine che erano state nascoste in un vano artigianale ricavato nel mobile della cucina dell’abitazione; sono state sequestrate quattro doppiette e una pistola, tutte pronte per sparare, insieme ad altre componenti che sarebbero state assemblate per costruire nuove armi, quasi 400 cartucce di vario calibro nonché un trapano ed una pressa utilizzate per modificare fucili e pistole.
Il partannese, già colpito in passato da provvedimento di divieto di detenzione di armi, aveva costruito un piccolo ma efficiente laboratorio in garage, dove riusciva a modificare le varie armi che, acquistate regolarmente perché disattivate, venivano poi modificate in modo artigianale e rese offensive.
L’uomo tratto subito in arresto per i reati di detenzione di armi clandestine e accusato anche di minaccia e danneggiamento aggravato per l’atto intimidatorio nei confronti del fratello, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Sciacca.