“La polemica nata dalla improvvida comunicazione istituzionale del comune di Trapani sulla infiorata della scalinata di San Domenico ha raccolto molte voci, quasi tutte critiche, nei confronti della immagine antiabortista rilanciata sul sito della amministrazione comunale, quale icona rappresentativa della manifestazione. Le sensibilità di ciascuno viene messa alla prova davanti il messaggio che proviene dalla organizzazione della iniziativa e che appare diretto a colpire il diritto riconosciuto dalla legge alla autodeterminazione delle donne. Forse la lettura potrebbe essere diversa se i nodi da sciogliere fossero individuati nelle condizioni personali e sociali drammatiche che spesso lasciano da sole donne ad affrontare la loro maternità e a negarla nel dolore; né può essere dimenticata la difficoltà di esigere il diritto alla interruzione della gravidanza in presenza di tante obiezioni di coscienza da parte dei medici, che spesso si rivelano in realtà la via per monetizzare il loro intervento. Quello che preme sottolineare è tuttavia la mancanza di adeguato profilo istituzionale sia della prima comunicazione sull’evento patrocinato, sia, soprattutto, nella replica alle proteste ricevute da tanti cittadine/i e di rappresentanti di associazioni, attraverso una dichiarazione dove il sindaco addirittura adombra eccessi nella legge 194. Una caduta rovinosa che lascia esterrefatti per l’abbandono della cultura democratica e laica che dovrebbe costituire il fondamento della amministrazione della città. La debolezza professionale espressa nella pasticciata comunicazione istituzionale e, peggio ancora, la regressiva motivazione posta a giustificazione dell’accaduto denotano un deficit di consapevolezza democratica che ferisce molte donne e rassegna una immagine oscurantista della città che lede la sua dignità. Articolo Uno auspica la necessaria riconsiderazione delle prese di posizione adottate dalla amministrazione comunale per rimediare, con urgenza, al fine di ripristinare corrette prassi istituzionali e valori civili condivisi”.