Pacecoto, figlio del boss mafioso Girolamo, era in carcere a Torino per la strage della famiglia Cottarelli
E’ stato trovato senza vita questa mattina dagli agenti della polizia penitenziaria. Vito Marino, poco più che cinquantenne, era in carcere a Torino dove stava scontando l’ergastolo per la strage della famiglia Cottarelli compiuta a Brescia nell’agosto 2006. Il suo nome era emerso nell’ambito di una indagine della Procura di Trapani e della Squadra Mobile a proposito di una maxi truffa all’Unione Europea sui fondi destinati agli investimenti industriali in agricoltura. La sua “creatura” principale era “Vigna Verde” un impianto realizzato alle porte di Trapani. E poi la gestione di altre aziende cerealicole e per la lavorazione di prodotti agricoli. Solo che la realizzazione veniva accompagnata da false fatture che servivano a gonfiare i costi. Era a capo di una “banda” di speculatori. Sulla sua strada aveva incontrato il bresciano Angelo Cottarelli che avrebbe fornito a Marino le fatture gonfiate che gli servivano per la truffa milionaria. Tra i due però scoppiarono dei contrasti, sfociati nel sangue. Per ottenere ciò che Marino riteneva essere rimasto nella disponibilità di Cottarelli, circa 1 milione di euro, si presentò a casa del bresciano, finendo con l’uccidere l’intera sua famiglia: la moglie e il figlio di appena 17 anni. Un processo che vede ancora imputato il cugino di Vito Marino, Salvatore Marino, che secondo l’accusa dei pm bresciani avrebbe partecipato alla strage. La magistratura torinese ha disposto l’autopsia per accertare le case del decesso in carcere di Vito Marino