Palermo – L’associazione “Muovi Palermo” ha presentato ieri mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo, contro gli enti addetti alla bonifica e riqualificazione del porticciolo della Bandita, che non hanno risposto alle numerose e ripetute richieste dei membri dell’associazione stessa. In particolare, il 28 Ottobre 2011, i componenti dell’associazione avevano inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno all’ATO Palermo 3, al dipartimento servizi AMIA s.p.a., al comandante e al responsabile del servizio N.O.P.A. della polizia municipale di Palermo, Serafino Di Pieri e Casimiro Chiello, al responsabile del settore rifiuti inquinanti per l’assessorato all’ambiente, l’ingegnere Roberto Caronia, in cui si chiedeva di stilare un programma per gli interventi di bonifica. Nella spiaggia sono infatti presenti rifiuti pericolosi e imbarcazioni senza licenza e/o abbandonate, e inoltre il fondale antistante non viene dragato ormai da anni, con la conseguente innavigabilità dello stesso; viene così tolta la possibilità, ai piccoli pescherecci presenti, di svolgere la propria attività. Lo denunciano i pescatori stessi: “Siamo rovinati. Da due giorni è impossibile uscire. Adesso non possiamo più lavorare, la mareggiata ha totalmente riempito di sabbia il fondale. La situazione non è più sostenibile”. Le iniziative volte alla riqualificazione del porto della Bandita, da parte di Muovi Palermo, sono iniziate da più di sei mesi e hanno coinvolto volontari e cittadini del luogo, ma l’assenza degli enti preposti non è più tollerabile. A nulla sono valse le iniziative di “e-mail bombing” nei confronti del comandante della polizia municipale, a nulla sono valsi gli sforzi per ripulire autonomamente il sito. Adesso, la speranza è che l’autorità giudiziaria dia una scossa agli eventi, e che quest’esposto serva da sprone alla soluzione della vicenda.