Ospedale di Alcamo, si spera nel nuovo mentre l’esistente è in difficoltà

Una conferenza cittadina per richiedere certezze sull’Ospedale di Alcamo all’ASP di Trapani e alla politica. “Il Nuovo Ospedale non sia una chimera e un contenitore vuoto”

Ospedale nuovo e vecchio, la situazione è che ad oggi quello esistente ha delle criticità e quello nuovo sembra un miraggio e non si hanno certezze su personale e caratteristiche. A dare speranze le parole di alcuni politici intervenuti, ma anche in questo caso le parole chiave sono state: vigilare e soluzioni oggi non domani. Questa un’estrema sintesi della Conferenza Cittadina, organizzata da “Comitato Alcamo 32”, tenutasi ieri sera al Centro Congressi Marconi di Alcamo, nella quale  si sono espressi operatori del settore sanitari, politici e singoli cittadini. Vogliamo iniziare segnalando l’intervento del Dott. Borruso, per il Comitato Alcamo32, che ha tracciato l‘evoluzione storica della sanità, ma anche normativa, ponendo l’accento sui mali che hanno accompagnato la sua storia.

Il rimprovero alla politica

Un pensiero che più volte ha fatto capolino negli interventi è stato quello delle colpe della politica, illuminanti in questo senso quello espresso da Claudio Fava, Presidente della Commissione Anti mafia all’Assemblea Regionale Siciliana, che ha messo in evidenza un “rapporto malato” tra sanità e politica, in quanto questa, negli anni, ha visto la sanità come terreno di conquista. Poi come non citare l’intervento dell’Assessore del Comune di Calatafimi Massimo Fundarò che afferma: “Gli attuali vertici dell’ASP di Trapani, coperti dai politici di centrodestra, anche della nostra città, stanno perseguendo lo smantellamento, scientifico, dei reparti dell’attuale ospedale.
Gli atti concreti degli ultimi anni vanno in questa direzione. Decretando la divisione dei cittadini della provincia di Trapani in cittadini di serie A e cittadini di serie B“. Una critica aspra rivolta alla politica e non ne è stata esente quella attuale anche locale, infatti più di un cittadino ha messo in evidenza che la passata amministrazione e l’attuale non hanno fatto niente per rendere utilizzabile il terreno identificato come luogo dove fare ergere il nuovo Ospedale.

Le speranze però contornate di dubbi e critiche

Il Sindaco di Alcamo, quello di Calatafimi e quello di Castellammare del Golfo hanno espresso positività guardando ai colloqui con le istituzioni preposte, ma anche la necessità di vigilare e contrastare le azioni che possono ledere il diritto alla salute e infine agire per capire il “contenuto” del nuovo ospedale e per potenziare quello esistente. Su quest’ultimo punto si segnalano le dichiarazioni dell’Onorevole regionale Valentina Palmeri: “Il depotenziamento fatto negli anni nel numero di posti letto e nella dotazione organica del personale medico e infermieristico è avvenuto negli anni con manovre o motivazioni poco chiare o inesistenti, in quanto non sembra sia stato motivato da ragioni tecniche o atte a garantire un accesso universale alle prestazioni sanitarie ai cittadini, come, invece, sarebbe dovuto essere ai sensi della nostra Costituzione (art. 32)”.

A rimarcare una stranezza il Sindaco di Castellammare, Nicola Rizzo, che afferma: “due linee da seguire, la prima linea è quella di occuparsi di un’emergenza attuale, il fatto che i reparti più importanti sono stati di fatto chiusi: ostetricia, cardiologia e la psichiatria è in grande difficoltà e quindi pur essendoci dei bandi di concorso, che ancora sono in fase di sviluppo, comunque c’è una carenza di personale incredibile, da qui una grave difficoltà e questa va affrontata immediatamente. In più bisogna essere molto attenti sullo sviluppo della progettualità dell’ospedale nuovo di Alcamo, appare comunque quantomeno strano il fatto che da un lato i reparti vanno chiudendo e sono in sofferenza, dall’altro lato si parla politicamente di fare un mega ospedale, non si capisce quindi qual è la strategia che l’Asp sta seguendo”. Sempre Rizzo: “in questo momento io punterei sulla concretezza del momento e in questo noi sindaci dobbiamo essere presenti. Ho evidenziato ulteriormente che all’assemblea mancava l’altro interlocutore, mi è stato spiegato che gli organi istituzionali dell’Asp erano stati invitati e non si erano presentati, ho sottolineato l’assenza pur essendo stati invitati in presenza non solo del comitato spontaneo, ma di autorevoli esponenti della regione siciliana, perché c’era il Presidente della Commissione Antimafia, nonché c’era l’Onorevole Palmeri, dopo di ciò, questo non l’ho detto, ma è evidente che la deputazione comunque della nostra zona era totalmente assente, io questo non l’ho detto per non esasperare gli animi”.

Il parere di alcuni Consiglieri  Comunali

Tra gli interventi anche quelli di due Consiglieri Comunali, Franco Orlando e Giovanni Calandrino. Orlando è stato molto critico, in sintesi ha sottolineato che da tanto tempo, troppo, si parla di nuovo ospedale e che non si interviene con decisione per potenziare quello esistente e salvaguardarlo. Calandrino ha invece invitato tutti i presenti ad agire concretamente e colloquiare fruttuosamente per la comunità.

MICA È MIO IL BASTIMENTO!

Prima di proporvi le interviste vogliamo pubblicare una parte dell’intervento del Preside Picciché, nel quale propone un racconto di Pietro Calamandrei:

MICA È MIO IL BASTIMENTO!
Piero Calamandrei, nel suo discorso agli universitari di Milano nel 1955, raccontò loro una storiella sul male oscuro dell’indifferentismo.
Due contadini, emigranti in cerca di fortuna oltreoceano, si trovarono in alto mare nel bel mezzo di una tempesta.
Uno dei due, preoccupato degli scricchiolii e del pericoloso ondeggiare della precaria imbarcazioni, dalla stiva, dove erano in qualche modo alloggiati, provò a salire in superfice.
Incontrato un marinaio gli chiede preoccupato dello stato del mare e della capacità di tenuta del bastimento.
Il marinaio lapidario sintetizza i prossimi trenta minuti: “Se continua così per un’altra mezz’ora il bastimento affonda”.
Preoccupato l’emigrante scende in stiva per svegliare l’amico.
Beppe, Beppe, siamo nel bel mezzo di una tempesta; un marinaio mi ha detto che se continua il mare grosso fra mezz’ora affondiamo.”
E Beppe, gravemente ammalato di indifferentismo, gli risponde “Mica è mio il bastimento?”.
Mica è nostro l’ospedale di Alcamo, il Liceo Vito Fazio Allmayer, l’acqua che non arriva, la spazzatura nelle strade e nelle nostre campagne.
“Progettiamo Alcamo” ed il Comitato “Alcamo32”, che ne rappresenta una delle articolazioni, ringrazia i numerosi cittadini che hanno partecipato alla conferenza dichiarando con la loro presenza di non chiamarsi “Beppe“.

Le interviste

Per approfondire abbiamo realizzato alcune interviste: Vito Emilio Picciché del “Progettiamo Alcamo”, Domenico Surdi Sindaco di Alcamo, Saverio Messana Presidente del Consiglio Comunale di Alcamo e Francesco Gruppuso Sindaco di Calatafimi.

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Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.