Lunedì scorso abbiamo assistito all’ennesima “farsa tranchidiana”, un istituto ormai consolidato all’interno del metodo amministrativo del sindaco di Trapani. Il sindaco Tranchida sotto pressione dell’interesse che stiamo mostrando al tema, secondo noi cruciale per l’esistenza stessa dei pescatori a Trapani, ha in fretta e furia organizzato una promiscua inaugurazione del mercato ittico al chiuso, annunciandone l’apertura. Una vittoria mutilata per Tranchida, ha messo praticamente una toppa come suo solito fare. Il mercato ittico al chiuso di via Cristoforo Colombo a Trapani, non è ancora idoneo all’attività di vendita del pesce per come siamo abituati, per intenderci il pesce non può neanche essere pulito o squamato in quei locali. Il mercato al chiuso è stato di fatto aperto per i pochi operatori considerati “rigattieri”, rivenditori di pesce, titolari di un banchetto già assegnato nel precedente mercato ormai inagibile. Sembrerebbe un buon traguardo, giudicate voi. Siamo stati all’inaugurazione, erano presenti il vescovo, i rappresentanti della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza, ci dispiace per l’assenza di rappresentanti del SUAP e dell’ASP poiché organi cruciali per il giusto l’avvio, ancora lontano, del mercato ittico tanto atteso e sperato. Abbiamo visto un Tranchida carico di sicurezza e con un profondo senso di appartenenza alla marineria trapanese, per non parlare di quanto sia apparso interessato all’importanza che ha avuto la pesca per la città di Trapani e di quanto sia necessario tutelare le radici culturali della città. Un’esposizione degna di un ottimo scritto identitario, se non fosse per il fatto che l’invito a tutte le cooperative di pesca attive sul territorio non abbia trovato il destinatario. Abbiamo quindi assistito a l’ennesima sceneggiata del sindaco di Trapani, a suo dire, fatta nell’interesse degli operatori della piccola pesca (assenti) e nel nome della tutela delle radici marinare della città ma tutto senza invitare coloro che sono gli unici custodi di questa tradizione millenaria, i pescatori. Il mercato ittico al chiuso è aperto, ma non ai pescatori. Si è fatto riferimento, durante l’inaugurazione, ad un probabile bando di assegnazione di banchetti prima di Natale al quale potranno partecipare tutti, anche i pescatori pensate un po’. La situazione resta precaria, i pescatori restano a vendere sulle barche e tutto è ancora una volta rinviato. Che si inventerà pima di Natale? Il sindaco Tranchida sa bene delle obiezioni degli operatori della piccola pesca, sa bene che in quel mercato a lui tanto caro non entreranno a causa del suo caparbio modus operandi e della totale assenza di chiarezza sul futuro ed il ruolo della pesca. Volete vedere che, anche questa volta, sarà colpa di altri fattori e non della sua arrogante inconcludenza? Siamo stufi della promiscuità mostrata da questa amministrazione in ogni iniziativa intrapresa in città. Gli ultimi avvenimenti dei lavori in via Fardella, avveniristici ma già inutilizzabili o la vicenda Palazzetto ed il diverbio con la Pallacanestro Trapani, sono la conferma di una palese deriva amministrativa. I nostri militanti si sono già mobilitati per organizzare dei banchetti in zona porto peschereccio per la raccolta di tutte le istanze dei pescatori, istanze che consegneremo agli organi di partito ad ogni livello. Siamo pronti ad arrivare in commissione pesca a Bruxelles se necessario, della quale annoveriamo il vice-presidente, con la speranza che si possa cominciare a mobilitare un importante forza che tuteli i pescatori trapanesi. Il sindaco della città di Trapani, Tranchida, non ha intenzione di farlo e non può continuare ad appoggiarsi su imprenditori e lavoratori trapanesi.