ALCAMO. Si è celebrata questa mattina la Santa Messa commemorativa per ricordare la strage di Alcamo Marina in cui sono stati barbaramente uccisi Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Una cerimonia più ristretta per via del covid ma comunque sempre molto sentita dalle forze dell’ordine e dall’intera collettività.
Quarantasei anni di silenzi, depistaggi e colpi di scena giudiziari che lasciano ancora senza un colpevole e un mandante il cruento assassinio dei due Carabinieri.
“Possiamo paragonare il carabiniere ad una luce. Una luce che a volte da fastidio, che acceca quelle persone dedite al male. Quella luce deve essere quindi attentata: deve essere eliminata” ha affermato il cappellano militare durante la sua omelia.
“Ma la luce che emana un’appartenente alle forze dell’ordine non può essere spenta, è eterna. Siamo qui infatti, dopo 46 anni, guidati ancora da queste due luci che parlano di legalità, giustizia, ordine e amore nei confronti del prossimo.”
“Salvatore Falcetta che insieme al carabiniere Carmine Apuzzo, 19 e 35 anni persero la vita esattamente 46 anni all’interno della Caserma di Alcamo Marina, quindi all’interno della loro casa, la casa del Carabiniere – ha affermato durante il sui intervento il Colonnello Fabio Bottino -. E questo rende questo dramma, questo omicidio, ancora più odioso. Perché il carabiniere è abituato al pericolo, è addestrato per questo ma non se lo aspetta mentre dorme, a casa sua, inerme. Noi umili e modesti successori di quell’Arma che ha operato in quegli anni molto duri e oscuri ci sentiamo molto piccoli. Il nostro compito e dovere è ricordarli per sottolinearne il valore.”
A conclusione della celebrazione eucaristica un brevissimo corteo ha raggiunto la stele commemorativa sulla quale sono stati depositate la corone di fiori da parte dell’Arma dei Carabinieri, dell’Amministrazione comunale e da alcune associazioni.