Fanno capo ad alcuni clan con al vertice gli Inzerillo
PALERMO. La questura di Palermo ha eseguito il sequestro di beni per 2 milioni di euro, stabilito dalla sezione misure di prevenzione, nei confronti di Tommaso Inzerillo, 72 anni; Francesco Inzerillo, 65 anni: Giuseppe Spatola, 46 anni: Benedetto Militello, 34 anni; Antonino Lo Presti, 35 anni; Antonino Fanara, 36 anni, e Alessandro Mannino, 61 anni, tutti accusati di appartenere all’associazione mafiosa.
I beni sequestrati consistono in 7 imprese, un immobile, 9 auto, 17 rapporti finanziari, una quota pari al 50% del capitale di una società a responsabilità limitata.
Applicata l’amministrazione giudiziaria a un’impresa di commercio alimentare. I provvedimento prendono spunto dalle indagini del Servizio centrale operativo (Sco) in collaborazione con l’Fbi di New York, nel corso dell’operazione “New Connection”, che ha portato a un’ordinanza d’arresto in carcere e ai domiciliari per alcuni indagati per associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e altro. Le indagini hanno ricostruito i ruoli e le responsabilità nel mandamento mafioso di Passo di Rigano-Boccadifalco, nel quale sono inserite, storicamente, le famiglie mafiose di Passo di Rigano, Uditore, Boccadifalco e Torretta. Al vertice del mandamento ci sarebbero i componenti del clan Inzerillo che può contate su rapporti privilegiati con la famiglia americana.
Fonte: ANSA.