TRAPANI. Oggi si è verificata l’ennesima aggressione a danno di poliziotti penitenziari uno dei quali ha riportato la frattura del setto nasale. “Il CNPP – afferma il segretario regionale CNPP Domenico Del Grosso – esprime la propria solidarietà al collega ferito e a tutti i colleghi intervenuti e rimasti coinvolti nell’aggressione.
Già da tempo denunciamo che i colleghi in servizio della C.C. Trapani ogni giorno lavorano in condizioni pessime, difficilissime, acuite dalla carenza di personale già quantificabile in 90 unità sommando le unità a disposizione della C.M.O. di Messina; un vero e proprio esodo di colleghi verso l’Ospedale Militare affetti da varie patologie, tra cui quelle depressive; ciò costringe ad accorpare più posti di servizio concentrando responsabilità e carichi di lavoro non più sopportabili ai pochissimi poliziotti penitenziari rimasti stoicamente in servizio.
Tali eventi ormai frequenti in tutte le carceri d’Italia, sono ascrivibili a problematiche che si trascinano da anni e per le quali i vertici dipartimentali non riescono (o forse non vogliono?) trovare immediate soluzioni. Più volte, infatti, come CNPP abbiamo scritto al Capo del Dipartimento per l’applicazione immediata dell’art.14 bis dell’Ordinamento Penitenziario e il trasferimento fuori regione per i detenuti violenti che si rendono colpevoli di aggressioni ai poliziotti penitenziari ma anche ad altri operatori, ma fino ad oggi non ci sono state iniziative concrete ai danni dei detenuti violenti.
L’aggressività dei detenuti è cresciuta a dismisura dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere, episodio deprecabile, ma usato da una certa politica e dai garanti dei detenuti che spuntano ogni giorno come funghi, contro la polizia penitenziaria al fine di annientarla e sostituirla dentro le carceri con figure educative come se la sicurezza non importasse più allo Stato, ma solo la rieducazione (impossibile per certi soggetti).
Fa ridere inoltre come un Istituto grande e problematico come il Cerulli, viene diretto da un Direttore in missione una volta a settimana, è l’esempio di quanta scarsa sia l’attenzione dei vertici nei confronti di questo Istituto. Neri prossimi giorni valuteremo di indire una grande manifestazione di protesta a tutela della polizia penitenziaria e contro un tipo di politica che sta smantellando giorno dopo giorno il sistema carcere.