La Via Balduino è Trazzera Regia armentizia inserita nel piano regolatore di Alcamo perché inserita nel percorso Terme Segestane-Mulino Marcione-Setterino, Via Balduino-Corso dei Mille-Madonna delle Grazie-Porta San Francesco della Regia Trazzera n. 452 Trapani-Palermo.
L’onorevole, avvocato Antonio Lombardo è primo politico alcamese che dopo e sette anni di pubblicazioni di questa rubrica ha sposato seriamente la causa delle Regie Trazzere formando il Comitato già numeroso e presto sarà a colloquio con il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
di Antonino Messana
Nasce ad Alcamo il primo “COMITATO” aperto a tutti i Siciliani, per abbattere l’uso e l’abuso delle Regie Trazzere del demanio armentizio della Regione Siciliana. Unico esempio dopo i numerosi millenni dell’abbandono della transumanza per dell’Italia (Napoleone Bonaparte nel 1806 con legge del 21 maggio 1806 n. 75, emanata appena due settimane dopo la visita di Giuseppe Bonaparte a Foggia, pone la fine della transumanza istituzionalizzata da epoca Romana) e di tutto il mondo pastorale.
Dopo la generosità dei regnanti Borboni, che hanno anche ufficialmente perdonato gli usurpatori di trazzere e vie pubbliche da oltre 90 anni con dispaccio del 1799 (all’epoca il dispaccio era una legge), la nostra Regione perseguita indebiti indennizzi, non più calcolati sui nudi terreni, ma sui suoli già edificati o edificabili. In quest’ultimo caso il “ladrocinio” si è moltiplicato, soprattutto per l’avvento dall’espansione urbanistica dei nuovi quartieri di tutte le città siciliane. Tanto è vero che i tracciati delle trazzere inventati del 1954 dall’ex Ufficio Trazzere, dal 2014 sono stati inseriti pure nei piani di fabbricazione in tutto il territorio siciliano. Quindi i Sindaci con un “clic” al computer accertano le Regie Trazzere disegnate nei “Piani Regolatori” e non rilasciano le autorizzazioni edilizie se prima non si paga alla Regione la porzione di terreno usurpata alla trazzera.
In particolare, per la città di Alcamo (che può valere come esempio da seguire per tutte le città siciliane), sicuramente torna utile citare sommariamente alcune riprovevoli e assurde trazzere che attraversano i centri abitati. In primo luogo comincio con l’intera costa di Alcamo Marina, da Castellammare a Balestrate, dove le abitazione estive dal 1975 sono cresciute in maniera esponenziale lungo le seguenti contrade: Magazzinazzi (stazione ferroviaria di Castellammare), Tonnara, Canalotto. Questo percorso costiero di circa 3 chilometri è attraversato dalla S.S. 186 diventata Regia Trazzera Castellammare-Isola delle Femmine n.554.
Riporto in basso lo stralcio del quadro unico dell’ex Ufficio Trazzere e lo stralcio della carta di Alcamo Marina (ecco il paese delle meraviglie! Altro che fiaba o favola! Osservare le fitte chilometriche abitazioni lungo la costa tutte abusive, non una esclusa, è semplicemente straziante).
Allora il Demanio Trazzerale istituito da 105 anni con Regio Decreto del 1917 può sopravvivere per altre centinaia di anni a causa del sempre crescente numero delle abitazioni in nuove zone edificabili, oppure per le necessarie ristrutturazioni delle antiche e recenti abitazioni ante 2014, per le quali i Comuni, anche se hanno già rilasciato perfino il “certificato di l’abitabilità”, invitano i richiedenti a legittimare la porzione di terreno usurpato.
Infine, torna utile ribadire e dimostrare che le sottostanti mappe antiche non mostrano alcuna strada litorale dal Golfo di Castellammare nella direzione di Isola delle Femmine. Ecco la carta IGM.
Carta stradale IGM 1852
Ho evidenziato le contrade: Magazzinazzi, Canalotto e Calatubo, però nessuna strada tratteggiata si osserva proprio lungo la costa.
Carta De Simancas 1720 (Spagna)
Catasto Mortillaro (1835-1852)
Nessuna strada è segnata lungo la costa. Nei millenni passati prima di Cristo è escluso in maniera categorica che almeno mille armenti praticassero la transumanza in estate lungo una costa marina di oltre 50 chilometri. Bell’affare per i Sindaci che hanno scritto nei piani regolatori Regie Trazzere inesistenti danneggiando l’economia locale e incrementando un’alta percentuale di denaro nel bilancio della cassa regionale.
Adesso mi preme descrivere un’ultima avventura di un tratto cittadino di Regia Trazzera del tutto sconcertante inscritta nel “Piano Regolatore”. Di recente mi hanno interrogato se la “Via Balduino” è una Regia Trazzera di metri 38. Mi sono premurato di percorrere a piedi la Via Balduino dal Corso dei Mille. Cammino lungo la Via Balduino e arrivo in contrada Setterino; scopro un bivio di pochi metri, sicuramente di nuova fattura che congiunge la SS. 113 Alcamo-Trapani con la Via Balduino.
Ecco la mappa Google Earth
Con la mappa Google osserviamo a chiare lettere che la trazzera denominata SS 113 (tronco stradale Trapani-Alcamo-Palermo) in contrada Setterino fa bivio (ad angolo acuto magari rientrando indietro) e si allaccia alla Via Balduino e cammina verso la montagna fino a congiungersi con il Corso dei Mille; da qui come vedremo tra poco, sbarca allo spiazzo della Madonna delle Grazie riconosciuta come “Porta Trapani”. Bene! Tracciato intelligente, ambizioso e fruttuoso.
Per buona fortuna la bellissima carta topografica di Cesare Orlandi del 1770 ci indica le porte tutte le antiche porte di Alcamo.
Ecco la carta di Alcano di Orlandi Cesare 1770
Ai nostri fini è importante localizzare le due porte: “Porta Palermo” segnata con tratto di penna con la lettera “F”, localizzata appunto all’estremo punto Est della città (nella parte bassa di Porta Corleone) e prende il nome dell’adiacente convento S. Francesco (oggi Piazza Bagolino); la Porta di Trapani segnata con la lettera “M” all’estremo punto Ovest della città lungo una grande strada chiamata “Impereale” (per la sua larghezza). Quindi puntualizzo che le due porte esterne si congiungono attraversando la strada impereale nel cuore della città, oggi Corso Sei Aprile.
Adesso per assunto che la Porta di Trapani percorre il Corso 6 Aprile per unirsi alla Porta di Palermo riporto solo quattro carte topografiche antiche in ordine di data (sono in possesso di altre carte che per brevità ometto).
Comincio con la carta topografica di Alcamo del 1720 custodita dal più grande Archivio di Stato del mondo (occidentale) di De Simancas (Spagna).
Prego il lettore di osservare adesso la mappa in basso riportata per memorizzare le strade. La carta evidenzia la strada per Trapani dalla punta estrema Ovest del centro della città ove leggiamo “Cammino de Trapany”. Dal lato Est opposto e alle spalle del cammino di Trapani notiamo la strada con la scritta “Cammino de Valguarnera” che entra in città, cioè in Partinico. Valguarnera era un centro importante e antico del territorio di Partinico (ricordato dal marchese di Villabianca nei “Diari Palermitani” a poca distanza con la città e attraversata dalla medesima strada Partinico-Alcamo. Anche qui è scontato a chiare lettere che la strada Trapani-Palermo entra a Porta Trapani ed esce alla porta di Palermo attraversando il Corso 6 aprile e camminando per Partinico.
Ecco lo stralcio della Carta De Simancas già interamente pubblicata sopra.
Infine, nella suddetta mappa al fianco sinistro del lato Sud-Ovest della strada di Trapani leggiamo “Cammino de Calatafimi”. Vedremo in basso che questa strada corrisponde esattamente a quella percorsa da Garibaldi dopo la prima battaglia in Sicilia del 1860. Intanto la strada in parola è una strada romana dell’ “Itinerarium” dell’imperatore Antonini (192 d. C.). I lettori che mi hanno seguito in questa rubrica conoscono gli imbrogli vergognosi del Demanio Trazzerale sui percorsi dichiarate Regie Trazzere n. 488 Alcamo-Rosignolo (Calatafimi) che interessa proprio quest’ultima strada e la n.659 Bosco di Calatafimi-Alcamo (Vedi da ultimo capitolo XI-parte VIII, pubblicata il 28 maggio 2021).
Segue la carta stralciata dal Catasto Borbonico della città di Alcamo custodita dall’Archivio di Stato di Trapani.
L’incrocio delle due strade che osserviamo nella carta non è altro che la continuazione dell’attuale Corso 6 aprile. La strada incurvata è segnata come strada di Castellammare, ma in realtà è la strada di Trapani che a poca distanza incontra il bivio di Castellammare. La curva a 90° è affiancata dal Monastero delle Suore opera pia del barone Pastore. A sinistra ed al centro delle due strade osserviamo un chiesetta denominata Madonna delle Grazie edificata nel 1520. A sinistra la strada senza alcuna denominazione con poche abitazioni che vuole essere l’attuale Corso dei Mille. Nel tempo in questo incrocio è strada ricavata una grande piazza denominata Pittore Renda o spiazzo della Madonna delle Grazie od anche Porta Trapani anche se è stata segnata come strada di Castellammare.
In conclusione le carte topografiche che abbiamo appena osservato dimostrano inconfutabilmente ed a pieno titolo che la strada di Trapani da Setterino arriva direttamente alla Madonna delle Grazie percorre il corso principale per sbarcare alla porta San Francesco oggi Via Porta Palermo attorniata dall’attuale Piazza Bagolino.
Non ci resta che analizzare l’operato dell’ex Ufficio Trazzere nel 1954. Comincio con la Relazione di Demanialità.
Ecco il frontespizio
Ho sottolineato, nella pagina che abbiamo appena letto, i punti importanti ai nostri fini, ma ritengo utile soffermarmi, spero con brevità, sul seguente percorso seguente dell’intestazione della “Relazione”: “BIFORCAZIONE BIVIO GAGGERA (Castellammare)-TERME SEGESTANE-BIVIO SETTERINO (Alcamo). Intanto mostro (magari per distrarre il lettore delle avvilenti imbrogli delle “Regie Trazzere”) uno dei bei luoghi delle Terme Segestane, a pochissima distanza dal bivio Gaggera (ponte Bagni), con il piccolo lago (che in autunno di tanto in tanto frequento anche perché offre la possibilità di debellare definitivamente le brutte malattie alla pelle) dove naturalmente fuoriescono le acque calde.
Proprio in questo laghetto sulla strada di Castellammare ci si arriva (per un tratto di poche diecine di metri a ponte Bagni) scendendo in basso in un viottolo a strapiombo (ad angolo acuto rispetto alla strada del ponte) fino raggiunge il fiume San Bartolomeo.
Sulla scorta di questa “conca geografica” dimostrerò a chiare lettere che il percorso “bivio Gaggera” (vale a dire ponte Bagni)-“Terme Segestane” corrisponde alla strada romana della “Tabula Peutingeriana”.
Vado subito a dunque affermando che la trazzera proveniente da Trapani al bivio Gaggera si dirige cioè alle “Aquis Segestanis” (oggi ponte Bagni). La carta sottostante del Catasto Borbonico del Mortillaro di Villarena, ci fornisce la prova schiacciante della strada romana.
Un breve commento della carta. Il punto “N” (rimarcato) è proprio ponte Bagni denominato dalla carta “Imboccatura del fiume della Mendola”; il punto “L” è il ponte denominato “ponte del fiume cannamasca”; il punto “I” il mulino Marcione ( di proprietà del Convento di San Martino delle Scale) denominato “Molino con artificio delle acque nominato delli bagni”. Attraversando il ponte la trazzera entra nel territorio di Alcamo in contrada Fiume Eredità (foglio catastale 49).
Ho segnato il punto “F” Molino Straccia Bisacce per ricordare la Regia Trazzera Alcamo-Castellammare n.390 che attraversa il fiume San Bartolomeo che lambisce il mulino. Per facilitare la lettura della carta riporto la trascrizione dei luoghi segnati con lettere e numeri romani.
A Vallone delle Feste
B Complesso dell’abitato del Comune di Castellammare del Golfo
C Pitrolo
D Spiaggia di Castellammare
E Molino con artificio di acqua nominato del Sig. Pircopio Carollo
F Molino nominato Straccia Bisacce
G Imboccatura Fiume Freddo e Dagale di San Martino
I Molino con artificio delle acque nominato delli bagni
L Ponte del fiume Cannamasca
M Feudo del Comune di Alcamo
N Imboccatura del fiume della Mendola
O Passo della Mendola
P Feudo della Balata di Inici
Q Idem Inici
R Idem Valle di Celsa
S Idem Valle di Conza
AD Spiaggia del Mare
DMG Territorio del comune di Alcamo
MN Idem Calatafimi
NQA Territorio di Monte San Giuliano
T Molino con artificio di acque nominato della Gorga
I Viale del Mulino di Straccia Bisacce passa per la beveratoia di Inici sopra la montagna
II Beveratoio della Merla in mezzo a trazzera
III Via della Montagna per li Nieri
IV Uscita dell’abitato ossia della stazione percorre fino alla via delli Mortilli n° VII e questa alla Via di S. …di n° XIX.
V Uscita della Terra della Cava passa al N° VII dell’angolo della ferrovia di Naselli e porta al N° XII detto passo bivio Mendola
V VI Stradone dell’abitato conduce al vallone delle …
VII Via dei Mortilli….
VIII-IX Via sopra la Torretta di Vito D’anna
X-XI Via che dalla Terrazza di…si incammina per il Vallone, porta sopra la Montagna
XI Via che dalla….si incammina per il vallone porta sopra la montagna
XI-XII Ponti riguardo Gagliardetta
XIII-XIV Via D’Alcamo e dal N° XIV al N° XV Via del Ponte di Canna macca
XV-XVI Via che passa al Mulino da Bagni
XVII-XVIII Via della Beveratoia dal Pizzo interseca la Via di Santa Ninfa
XIX Trazzera pubblica che dal mulino della Gorga porta all’abitato
XX Via dell’Itria a San Giuseppe
XXI Camposanto
XXII Via D’Alcamo detta…
XXIII Trazzera di bestiame che passa alla Foggia
XXIV Via del Molino di Pircopio Carollo
Veduta di Castellammare del Golfo lì del Mese di Maggio 1843
Agrimensore Benigno Carollo
Il percorso della Regia Trazzera Trapani-Palermo che abbiamo letto nella “Relazione di Demanialità” infatti è non solo corretto, ma aggiungo è comprovato dalla “Tabula Peutingeriana.
Ecco la “Tabula” che conferma la strada in parola, tuttavia non riconosce categoricamente una Regia Trazzera armentizia larga canne di 18 e palmi due, ma riconosce a pieno titolo la “Via Valeria” con il percorso lilybeo-Depranis-Segesta-Ponormo (segnato con penna di colore rosso) riconosciuta dalla letteratura stradale come strada consolare larga palmi 40 (corrispondenti a metri 10,32) costruita nel 210 a. C. dal console Marco Valerio a causa delle guerre puniche (Vedi Capitolo I-parte IV, pubblicata il 25 luglio 2015).
Altra prove di conferma ce la fornisce la “Perizia Vairo del 1788”.
Accenno brevemente ai motivi di prendere in considerazione la perizia. La “Secrezia” era una vera è propria dogana dislocata in numerose città della Sicilia. Il Maestro Segreto marchese Buglio accentrava tutti i poteri ed era responsabile della conservazione delle vie pubbliche, trazzere e pubblici mercati e procuratore del Re. Premetto che le “Vie pubbliche e le Trazzere” appartenevano al Re chiamate “Regalie” perché erano destinate all’uso pubblico (erano cioè beni demaniali). Quindi facevano carico al Maestro Segreto.
Vincenzo Perugini (Vedi capitolo VIII-parte I, pubblicato il 27 ottobre 2018) nel suo libro “Valderice: La terra , i giorni” ci racconta che il marchese Buglio ordino al Segreto ericino di arrestare i custodi del barone Burgio (di Trapani) perché avevano usurpato una strada della spiaggia di Pizzolungo. Da questa storia esce fuori la perizia del Regio perito Vairo proprio del 1788, ove leggeremo che in tutta la provincia di Trapani non esistono Regie Trazzere all’infuori di una sola che si spinge su Calatafimi e continua per Alcamo ed possiede una larghezza di sole 40 palmi.
Riporto brevemente gli stralci della perizia per la conferma del tratto di strada bivio Gaggera-Setterino (Alcamo). Inizio con la trascrizione eseguita dal caro amico Vincenzo Perugini per l’incarico conferito al Vairo dal Maestro Segreto.
Dal Ponente e dalla Tonnara di S. Giuliano inclusive, contigua un miglio della città di Trapani, e questa così dal ponente, per tutta
(Vedi capitolo VIII-parte-IV, pubblicato il 26 gennaio 2019)
In ultimo abbiamo la prova definitiva con il foglio catastale di Alcamo n. 49 (copiata e fatta propria dal Demanio Trazzerale) ove osserviamo che la strada che esce dalle Terme Segestane (vedremo tra poco che interessa il mulino Marcione) dalla contrada Eredità-Fiume arriva a Setterino; mentre con l’affiancato Quadro Unico disegnato dall’ex Ufficio Trazzere con un solo decreto n. 452, alla Regia Trazzera di Marcione aggiunge pure il tratto della S.S.113.
Le argomentazioni dei percorsi proprio di questa Regia Trazzera n. 452 Trapani-Palermo a cominciare dalle contrade Marcione-Setterino-Madonna delle Grazie-Porta San Francesco, come dimostrerò (peraltro già conosciamo le strada d’ingresso e di fuoriuscita, con la sopra riportata carta di Alcamo del 1770), risultano “assurde, false, inimmaginabili e fantasiose”. Le prove ce le forniscono il “piano regolatore” del Comune di Alcamo con i percorsi imposti dal Demanio Trazzerale, le carta stradali antiche, la “Relazione di Demanialità”, che descrive i percorsi delle trazzere (punto 35) e infine le carte attuali di Google Earth. A tal proposito inizio la tiritera con sottostante carta di Alcamo Google Earth, per il tratto di trazzera Terme Segestane-Setterino-Madonna delle Grazie.
In questa prima carta Google leggiamo all’altezza della curva della S.S. 113 colorata in giallo Via Balduino che si attacca (a rientrare all’indietro) alla stessa S.S. 113, formando così un angolo acuto. Tra le due strade si notano complessi industriali. Questo tratto di strada è lungo metri 40 circa e appare chiaro che è stata costruita per le necessità delle aziende del complesso industriale. Da quest’ultimo punto del complesso industriale la Via Balduino in parola scende in linea retta fino a collegarsi nelle vicinanze del fiume Freddo con la S.S.119. Quindi è una strada di campagna o trazzera del tutto autonoma dalla Regia Trazzera creata dal Demanio regionale.
Osserviamo la seconda carta Google Earth sottostante.
Adesso notiamo a colpo d’occhio il tratto della Via Balduino che dall’agglomerato industriale che appena abbiamo visto si innesta con il Corso dei Mille.
Nel lato destro della carta con tratti di penna di colore rosso ho evidenziato la Regia Trazzera Bosco di Calatafimi-Alcamo n. 659 che si collega con il Corso dei Mille per significare e licenziare in due righe che il Corso dei Mille è la vecchia strada di Garibaldi già denominata San. Pietro che in contrada Vivignato arriva direttamente e brevemente a Calatafimi. Quindi la trazzera 659 è del tutto inventata per il semplice motivo il Corso dei Mille viene diviso a metà dalle due trazzere 659 (dall’attuale Via Goldoni fino ad arrivare alla Via Balduino) e 452 dalla Via Balduino fino ad arrivare alla Madonna delle Grazie.
Infine l’aerogramma in dimostra a chiare lettere è via strada completamente autonoma e fuori luogo dal tratto di stradaTerme Segestane (Marcione)-Setterino.
Carta stradale IGM 1852
La carta IGM 1852 stradale indica a chiare lettere che la strada di Marcione (Terme Segestane) arriva alla Madonna delle Grazie e attraverso il Corso principale di Alcamo arriva alla Porta San Francesco scende in contrada Forche e Sasi e prosegue per Partinico.
Non ci resta di leggere il percorso riportato nella “Relazione di Demanialità”.
Ecco lo stralcio
Abbiamo letto che la trazzera in argomento esce dalla Madonna delle Grazie per arrivare al Mulino Marcione e proseguire per Calatafimi.
Dal lato Est opposto alla Madonna delle Grazie leggiamo quanto segue.
Abbiamo letto che la trazzera denominata “Forche carica e scarica comincia dalla Porta S. Francesco conduce al Vallone Grande e si unisce con il territorio di Partinico”.
Ecco l’intero percorso della carta Google Earth
Tirando le somme di quanto abbiamo letto sui percorsi nei due brani della “Relazione di Demanialità” viene confermato esattamente il percorso che abbiamo già visto nella sopra riportata carta IGM 1852 che corrisponde perfettamente alla carta sotto riportata vale a dire che la trazzera dalle Terme Segestane (Marcione) cammina per la Madonna delle Grazie attraversa il Corso principale arriva alla porta San Francesco scende in contrada Furchi (carica e scarica) e prosegue per la città di Partinico.
Per buona memoria ho affiancato l’aerogrammetria con la carta Google.
L’aerogrammetria mostra in maniera inequivocabile che la Via Balduino è una strada autonoma che finisce nelle vicinanze del fiume Freddo con innesto nella S.S. 113. Pertanto non conduce ne alle Terme Segestane ne al mulino Marcione. La carta Google Earth mostra che il Corso dei Mille è tagliato a metà dalla trazzera 659 e 452.
Dal lato Est di Partinico l’aerogrammetria ci mostra a chiare lettere che la Regia Trazzera di Trapani che proviene dalle “Terme Segestane” (o mulino Marcione) e arriva alla Madonna delle Grazie deve necessariamente attraversare il Corso principale per arrivare alla porta San Francesco per scendere alle Forche incontrando la strada di Calatubo. Non esistono strade alternative con soluzione di continuità e anche grossolanamente lineare.
Ecco un altro passo della “Relazione di Demanialità” chiarificatrice.
Abbiamo letto che “la trazzera è interessata nel tratto Alcamo e il ponte Faranna Scio (ponte del Finocchio) che arriva alle Forche incrociando la trazzera di Calatubo” (e arrivare a porta S. Francesco).
I Sindaci hanno disegnato le trazzere nei piani regolatori per ordine del Demanio Trazzerale nel 2008, senza leggere ciò che hanno scritto. Nonostante il mio massivo appello rivolto ai Sindaci della Sicilia di incaricare i tecnici comunali o i professisti esterni di fare periziare le 11.500 di Regie Trazzere armentizie demanializzate, il loro silenzio è stato tombale. In particolare per la città di Alcamo, lo scorso anno a richiesta ufficiale del Sindaco di incamerare documenti e carte topografiche sulle Regie Trazzere armentizie di Alcamo, diramata a cittadini e a tutti gli ordini professionali, ho consegnato i miei scritti, pubblicati in questa mia rubrica, con l’augurio che non l’abbiano cestinato. Penso di ottenerli in restituzione per donarli alla Biblioteca di Alcamo, soprattutto per avere stampato, con propri mezzi, ben otto fascicoli, (ciascun fascicolo è formato di circa 60 pagine), con numerosissime carte topografiche e documenti a colori, raccolti in anelli con fatica e spese di qualche interesse.
Infine non mi resta che far conoscere il “Piano Regolatore” di Alcamo che evidenziano soprattutto i percorsi gli inimmaginabili e assurdi percorsi delle Regie in argomento.
Ecco la pianta del Piano Regolatore
Notiamo subito che la porta di Trapani non è più quella strada al centro del Monastero delle Suore e la chiesetta della Madonna delle Grazie che nel catasto Borbonico del 1875 è stata denominata strada di Castellammare. In questo caso la Porta si è spostata sul Corso dei Mille che non corre più in linea retta con il Corso principale della città. Il Corso dei Mille non è più la strada di Calatafimi percorsa da Garibaldi, ma spaccata tra due Regie Trazzere: nel primo tratto arriva alla contrada Canapè la trazzera del Bosco di Calatafimi proveniente dalla contrada Chiavello; nel secondo tratto dalla Via Balduino la trazzera Trapani-Palermo in argomento. Infine si nota bene che il collegamento della Madonna delle Grazie con la porta San Francesco non presenta alcuna soluzione soluzione di continuità perché non cammina più per il corso principale, cioè per l’antica strada imperiale.
Non mi resta che riportare il piano regolatore più esplicativo delle Regie Trazzere affiancato al quadro unico del Demanio Trazzerale.
Piano Regolatore Alcamo
Quadro Unico Demanio Trazzerale
Qui si nota a colpo d’occhio che le Regie Trazzere che in epoca remota camminavano il linea retta in percorsi erbosi adatti a far boccheggiare e pascere gli armenti, diventano linee curve, rettangolari, poligoni e trapezi. Osserviamo in particolare che la 452 si unisce alla Madonna delle Grazie con la 409; la 309 si bacia con la 452, quindi la 452 dalla Madonna delle Grazie vola per collegarsi con la 390 e neanche si collega con la porta San Francesco. Mi fermo qui stanco di dimostrare al Comune con pianta del piano regolare percorsi assurdi, falsi, inimmaginabili e fantasiosi alla Torquato Tasso.
Dopo questa premessa sulla falsa Regia Trazzera Trapani-Palermo (già strada “Consolare”) e i fantasiosi percorsi, finalmente e per buona fortuna Alcamo ha un “COMITATO DELLE REGIE TRAZZERE DI SICILIA” costituito nel mese di novembre dello scorso anno sotto la direzione dell’On avvocato Antonio Lombardo, aperto a tutti i siciliani interessati. Le adesioni sono numerose non solo hanno aderito alcamesi, ma cittadini di diverse provincie della Sicilia.
Il Comitato vuole raggiungere i seguenti scopi:
1) Coinvolgere tutti i proprietari siciliani interessati per formare un forte gruppo;
2) guadagnare informazioni per nuovi documenti o carte topografiche o lamentele su abusi di sorte in tutto il territorio siciliano;
3) Denunciare pubblicamente situazioni e fatti illegali per rispettare la trasparenza di fatti e diritti;
4) Infine perseguire la “legalità” mediante la pubblicazione di atti e documenti non probatori relative alle false Regie trazzere e abbattere così lo strapotere della Regione Siciliana.
Ecco la locandina pubblicata nel sito in parola
L’onorevole Lombardo già prima di costituire il “Comitato” ha studiato le mie carte e i miei scritti ed io sono stato il suo primo collaboratore. Come prime azioni si è recato personalmente all’Ufficio del Demanio Trazzerale per chiedere informazioni generali sulle 11.500 delle Regie Trazzere demanializzate. Si è recato all’Archivio di Stato di Palermo prelevando documenti. Convinto delle manchevolezze e anomalie nella demanializzazione delle trazzere, ha infine provveduto a presentare alla Camera dei Deputati e all’assemblea della Regione Siciliana le interrogazioni in particolare sulla larghezza di metri 38 delle trazzere. Dopo ha costituito “on line” il Comitato e su Facebook, provvedendo inoltre ha informare numerosi testate di giornali. Per brevità pubblico solamente i più importanti quotidiani: Il Giornale di Sicilia ed il Sole 24 ore.
Adesso con attente ricerche normative sulle trazzere di Sicilia ha trovato il Decreto legge 22 dicembre 2008 n.200 che ha abrogato il Regio Decreto del 1917 istitutivo dell’Ufficio Tecnico Speciale per le Regie Trazzere di Sicilia.
Questa mia rubrica iniziata il 31 gennaio 2015 grazie al giornale e ai redattori Marcello Contento e Eva Calvaruso e da ultimo la “Relazione sulle Regie Trazzere di Sicilia” del professore Silvio Mazzarese già pubblicata il 10 marzo scorso ha fatto il suo corso e potrà arrivare presto al traguardo finale della chiusura definitiva del Demanio Trazzerale. Questo è sempre stato il mio progetto che credo fermamente che prima o poi succederà.
Bibliografia
–Caruso Enrico e Nobili Alessandra– Le Mappe del Catasto Borbonico in Sicilia. Territori comunali e centri urbani nell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena (1837-1853), Assessorato Regionale Siciliano ai BB.CC.AA., Palermo 2001. Custodito dalla Biblioteca Sebastiano Bagolino di Alcamo.
-Archivio di Stato di Palermo-Maestro Segreto busta 275
– Archivio di Stato (Gancia) di Palermo- Trazzere-Rami e Diritti Vari Volume 1630
-Archivio di Stato di Trapani-Perizia Vairo, Notaio V. Salerno di Erice, atto 19.07.1800
-Rivista del Catasto e dei Servizi erariali-anno VIII n. 1 gen. feb. 1941 custodito dalla Biblioteca regionale di Palermo, collocazione PER.IT. 871.
-Vincenzo Perugini “ VALDERICE La Terra i Giorni” 1994, custodito dalla Biblioteca Comunale di Valderice.