Una meravigliosa rete di solidarietà salva 63 orfani. Iniziativa attivata dal sen. Santangelo
“E’ la più grossa evacuazione di orfani dall’Ucraina da quando è scoppiata la guerra, quella che in alcune settimane siamo riusciti ad organizzare. Ed è la migliore esperienza che abbiamo messo in campo, mondi che talvolta non colloquiano hanno realizzato una rete in nome per la Pace”, così racconta Gianpiero Cofano, della Comunità Giovanni XXIII, protagonista con una rete sindacale, politica, sociale e religiosa, del “salvataggio” di bambini orfani che sono potuti tornare a sorridere. Oggi a Trapani, con un volo charter di Ita Airways, sono arrivati 63 bambini ucraini, dai quattro ai sedici anni, sottratti al conflitto. Provengono da orfanotrofi di Mariupol e Kramators’k, nell’Oblast di Doneck. Verranno accolti in diversi centri della Sicilia, Erice, Alcamo, Modica e Catania. L’operazione umanitaria è stata realizzata dalla rete di associazioni Stop the war now, coordinata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, con la collaborazione della CGIL siciliana, che ha curato la logistica via terra dall’Ucraina all’Italia con la preziosa collaborazione del sindacato polacco Solidarnosc, e del Movimento 5 Stelle che ha finanziato il volo charter dalla Polonia. I bimbi sono stati accompagnati da altre 21 persone, tra cui i tutori dei minori ed alcuni educatori con i loro figli, per un totale di 84 ucraini. Il gruppo era stato evacuato nelle settimane scorse dai territori martoriati dalla guerra e temporaneamente ospitato nel distretto di Leopoli. L’evacuazione, autorizzata dal Governo ucraino, è stata possibile grazie all’assistenza del Ministero degli Affari Esteri e della rete diplomatica italiana in Ucraina e Polonia che ha interloquito con i Ministeri ucraini e polacchi per la messa in sicurezza dei bambini senza famiglia, che finora non avevano potuto lasciare il Donbass a causa della loro fragilità. L’arrivo dei bambini all’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani è stato rumoroso, allegro. Volti spaesati quelli dei bambini, ma che hanno mostrato una serenità riconquistata. “Siamo partiti due giorni fa insieme agli operatori dell’associazione Papa Giovanni XXIII – racconta il senatore pentastellato Vincenzo Maurizio Santangelo – e adesso sto vedendo questi bambini sorridere, abbiamo varcato i confini con l’Ucraina in maniera non semplice, siamo stati quasi otto ore fermi alla frontiera con la Polonia, tenevamo sott’occhio i telefonini per eventuali allarmi aerei, ma alla fine ci siamo riusciti. E’ stata una bellissima missione, dura, complessa soprattutto perché ci siamo mossi in un Paese in guerra”. Santangelo è stato tra i principali organizzatori della “missione” di salvataggio, “sul tema della solidarietà siamo riusciti a unirci, penso poi al grande cuore dei siciliani che salva questi bambini”. Ad accoglierli anche il Vescovo di Trapani mons. Pietro Maria Fragnelli, “se i cuori si connettono si va avanti” dice il capo della Diocesi di Trapani, che in sue strutture di Erice e Alcamo accogliere 24 dei 63 orfani. “Bambini – dice il segretario della Cgil siciliana Alfio Mannino – rischiavano di pagare con la vita l’atrocità della guerra, alcuni di loro sono diventati orfani a causa della guerra”. “Ai bambini – aggiunge Cofano – abbiamo spiegato che vivranno un periodo della loro vita in serenità. Noi siamo stati nell’ultimo istituto dove sono stati accolti e le condizioni non erano delle migliori. Alcuni di loro sanno che hanno perso i genitori, che non potranno più rivedere gli amici, ma il loro sorriso è quello più appagante, che ci spiega come nel mondo c’è un futuro”.
“Non sottaccio di aver provato una grande tristezza nel vedere che tanti bambini sfuggiti ai massacri della guerra oggi, privi dei genitori, erano alla ricerca di un sorriso dietro un palloncino od una caramella offerta loro – dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, raccontando dell’incontro con i giovani e giovanissimi ucraini – . Da cittadino del mondo, ma anche a nome della comunità trapanese, ho ringraziato i soggetti politici e del Terzo Settore che hanno comunque assicurato un pezzo di futuro agli smarriti bambini: la Comunità Papa Giovanni XXIII e la rete di associazioni Stop The War Now, con la collaborazione della Cgil che ha curato la logistica in Italia, del sindacato polacco Solidarnosc che si è occupato dei trasferimenti in Polonia, del Movimento 5 Stelle che ha finanziato il volo charter. Rimane però il tema del futuro prossimo – più o meno lontano nel tempo – e del destino di un tetto e l’abbraccio di una famiglia per questi bambini”.