Processo Artemisia: le dichiarazioni del difensore dell’on. Lo Sciuto
Riceviamo e pubblichiamo:
“Con il corposo articolo in epigrafe, (“Artemisia, accompagnamento coatto per l’on.le Marziano” del 23-05-2022 ndr) formato da ben 100 righe, gli interventi dei difensori degli imputati sono stati derisi – come lei è solito fare – con appena 3 righe della sua proverbiale attenzione, in cui lei ha affermato che “al solito non sono mancate, oramai sono scene già viste, gli scontri tra difese e pm, le prime pronte sempre a cercare di cogliere la virgola fuori posto…”.
Ora, poiché, invece, nel corso della stessa udienza, all’esame svolto dall’Avv. Celestino Cardinale, difensore di Giovanni Lo Sciuto, la teste Loana Giacalone ha ripetutamente affermato e ribadito l’estraneità del Lo Sciuto a qualsivoglia richiesta rivoltale e concernente la vicenda ANFE, deve giungersi alla conclusione che ella abbia problemi di percezione, che potranno essere risolti con l’invio alla sua redazione della trascrizione dell’udienza, non appena quest’ultima sarà disponibile nel portale telematico. In considerazione di quanto fin qui esposto, sussistendone i presupposti, anche al fine del dovere di corretta informazione
che è a suo carico, si chiede al sig. Direttore Responsabile di ALQAMAH che provveda alla pubblicazione INTEGRALE e comunque testuale, con altrettanta evidenza rispetto a quella a sua firma della presente comunicazione, e ciò entro e non oltre giorni due dal ricevimento della presente.
Firmato Avvocato Celestino Cardinale
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In nome della legge (art. 8 L. n. 47/1948) l’avvocato Celestino Cardinale ha chiesto la pubblicazione di quanto sopra. Non ce ne sarebbe stato bisogno, bastava chiedere che sarebbe stato ugualmente accontentato. Se il richiamo alla legge vuole essere un’avvisaglia che deve mettere preoccupazione a chi scrive, considerato che il processo del quale si Tratta, “Artemisia”, è importante e sarà per questo puntualmente seguito nella nostra cronaca giudiziaria, ma siamo convinti che non è così, ma talvolta a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina, rassicuriamo i lettori che continueremo ad occuparci del dibattimento. Per poi completare la cronaca dell’ultima udienza, come chiesto dall’avv. Cardinale, evidenziamo che la teste sentita, Loana Giacalone (nessun legame di parentela con chi scrive) già alla domanda del pm ha detto di non aver avuto contatti diretti con l’on. Lo Sciuto, imputato nel processo, per la vicenda delle aule dell’istituto scolastico all’epoca da lei diretto, non concesse all’Anfe. Circostanza già cristallizzata dalla misura cautelare che fa parte degli atti del processo. La prof. Giacalone ha fatto infatti i nomi di Genua, Genco e Sciortino, a proposito dei soggetti che le avrebbero fatto pressione per accogliere la richiesta dell’Anfe, e indirettamente ha fatto il nome dell’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante e di un suo cugino. Ha ancora escluso di avere avuto contatti diretti con l’on. Lo Sciuto rispondendo ad una raffica di domande dell’avv. Cardinale, rispetto alle quali il pm Urbani ha lamentato che sarebbero state più idonee in un processo civile e in un processo penale, per la forma con le quali sono state poste. Su questo punto anche il presidente del collegio, Franco Messina, ha richiamato il difensore, che comunque ha potuto concludere l’esame, intascando la ripetuta negazione della dirigente scolastica circa contatti diretti con l’on. Lo Sciuto. La Giacalone nel corso del suo esame ha anche chiarito che ha appreso dell’intervento dell’on. Lo Sciuto, leggendo gli atti che l’hanno individuata quale parte offesa. Lo Sciuto, infatti, fu intercettato dai Carabinieri ad occuparsi di come potere fare accogliere la richiesta dell’Anfe e del suo amico Paolo Genco, presidente dell’associazione, senza alcuna pressione diretta. Circostanza che nell’articolo richiamato è evidenziata. Rassicuriamo poi l’avv. Cardinale che non soffriamo di alcun problema di percezione, lo ringraziamo per le attenzioni riservate al nostro stato di salute.
R. G.