CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Alle porte della nuova stagione estiva si presenta, come ogni anno, nel nostro territorio l’immancabile opportunità legata al turismo. Occasione che, puntualmente, mette in luce una miopia organizzativa e una scarsa programmazione del territorio.
Negli ultimi anni, nella zona del Golfo di Castellammare (Balestrate, Castellammare del Golfo, Terrasini, Trappeto e San Vito Lo Capo), abbiamo assistito ad un incremento delle zone portuali con l’obiettivo di incentivare il turismo da diporto. Una grossa opportunità per il turismo locale e l’economia del territorio che rischia però di ritorcersi contro se stessa per mancanza di servizi alle imbarcazioni.
Nei giorni scorsi, abbiamo ascoltato la voce di diversi diportisti che ci raccontano l’assenza di servizi anche per le più banali manutenzioni ordinarie e straordinarie alle imbarcazioni.
Tra i tanti racconti, vi riportiamo l’odissea di un diportista con la sua barca a vela. Nei giorni scorsi, chiedeva alla Capitaneria di porto di Castellammare del Golfo di alare la barca per un danno meccanico e fare la manutenzione ordinaria.
Una semplice richiesta che non è stata accolta in quanto il cantiere non è stato ancora consegnato e collaudato. Il diportista chiede, quindi, di alare in direzione del porto di Balestrate, fornito di cantiere con gru e grandi spazi, ma anche lì non è stato possibile far nulla in quanto c’è in atto un lungo contenzioso tra la direzione del porto ed il sub concessionario per il rinnovo del canone di affitto del sito. Il diportista è stato liquidato telefonicamente con: “Dimentichi che esiste il porto di Balestrate, si cerchi un altro cantiere”. Il tentativo si sposta allora su un’altra area, quella di Terrasini. Anche qui una riposta negativa motivata dal pescaggio che non supera i 45 cm a fronte di un pescaggio di 1, 60 mt.
L’unica soluzione rimasta, per il nostro diportista, è quella di fare rotta accompagnato da una scorta verso i grandi porti di Palermo o Trapani (35-45 miglia) con una giornata di navigazione e un timone in parziale avaria. Ma anche qui i cantieri di Trapani e Palermo risultano intasati e per alare occorrerebbe almeno un mese.
Un’ odissea senza fine che pone tante domande sull’assenza di spazi e servizi portuali per diportisti nel porto di Castellammare del Golfo, oltre ad una mancata strategia comune con i porti più vicini.
Risposte che tardano ad arrivare nell’indifferenza generale delle autorità competenti, della politica e dei responsabili privati e delle associazioni di pontili che avrebbero tutto l’interesse di occuparsene per la promozione turistica del territorio.