Era alla guida di un’imbarcazione che aveva portato dalla Libia all’Italia oltre 53 migranti, il
presunto scafista sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, la scorsa settimana, dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani.
Il giovane, ventenne di nazionalità egiziana, lo scorso 14 maggio aveva guidato un natante in legno dove erano stati stipati i cittadini stranieri di diverse nazionalità, alcuni dei quali collocati in un’angusta cambusa, fino a poche miglia da Lampedusa, dove l’imbarcazione era stata soccorsa da una vedetta della Capitaneria di Porto e da una della Guardia di Finanza.
Al termine delle procedure di soccorso i migranti erano stati poi ospitati sulla nave militare
“Diciotti”, sbarcata lo scorso 19 maggio al porto di Trapani. Gli operatori della Polizia di Stato, all’atto dello sbarco, hanno ascoltato numerosi migranti, raccogliendo gravi elementi indiziari a carico del conduttore dell’imbarcazione e rinvenendo anche un telefono satellitare utilizzato durante la traversata.
Dopo un estenuante lavoro di escussione, il giovane alla guida del natante è stato sottoposto a fermo, con l’accusa di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina ed è finito in carcere. La misura è stata poi convalidata dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trapani, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Proseguono le indagini per acquisire ulteriori elementi.