D’Alì, la Cassazione rinvia la decisione

Mafia, i giudici decideranno il 13 dicembre sul processo contro l’ex sottosegretario all’Interno

Una lunga serata di attesa e poi la comunicazione della cancelleria della Cassazione. La decisione sull’appello della difesa dell’ex senatore Antonio D’Alì contro la condanna di appello a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa, verrà comunicata il prossimo 13 dicembre. Per sapere se la condanna verrà confermata o meno bisognerà attendere la giornata dedicata alla festività di Santa Lucia. Oggi tutte le parti hanno discusso, il procuratore generale della Cassazione ha chiesto la conferma della condanna, sostenendo che la sentenza della Corte di Appello di Palermo, pronunciata nel luglio 2021, non presenta alcuna criticità ed è priva di quelle illogicità che sono state contestate nell’appello presentato dalla difesa dell’ex senatore trapanese. Difesa affidata al prof. Giovanni Aricò. La Cassazione sul processo D’Alì deve pronunciarsi per la seconda volta. I giudici della massima corte nel 2018 annullarono, con rinvio alla Corte di Appello, la precedente sentenza, sempre con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, con la quale D’Alì aveva ottenuto la prescrizione per il reato contestato sino al 1993 e l’assoluzione per il reato contestato nel periodo successivo e fino al 2011. Al centro del dibattimento i legami con Cosa nostra trapanese e con i famigerati Francesco e Matteo Messina Denaro, suoi campieri nei terreni posseduti nella contrada Zangara di Castelvetrano. Ma anche una serie di circostanze dalle quali si evincerebbe la presenza di Cosa nostra sullo sfondo di alcune decisioni, come quella dell’improvviso trasferimento da Trapani, era l’estate del 2003, dell’allora prefetto Fulvio Sodano. Periodo in cui D’Alì ricopriva al Viminale la carica di sottosegretario all’Interno. Poltrona occupata tra il 2001 e il 2006 durante il Governo Berlusconi. Nella sentenza poi sono stati evidenziati i legami con i vertici della famiglia mafiosa trapanese capeggiata dall’ergastolano Vincenzo Virga.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.