Miceli all’attacco: il coordinatore di Fratelli d’Italia diffonde una nota contro il sindaco Tranchida

TRAPANI. Il suo nome ricorre da qualche settimana. Maurizio Miceli, avvocato, coordinatore di Fratelli d’Italia, è pronto a candidarsi a sindaco di Trapani. Il rinnovo elettorale è previsto per la prossima primavera. Oggi ha diffuso una nota che vuole rappresentare l’elenco delle inefficienze dell’amministrazione di Palazzo d’Alì, ma di fatto costituisce il primo passo verso la sua candidatura. La campagna elettorale insomma si è aperta.

Ecco il documento diffuso.
“Il Comune di Trapani andrà al voto la prossima primavera, tuttavia la stagione che ci si prospetta è piena di ombre sotto tanti, troppi punti di vista, che possono avere riflessi sull’ordinario e straordinario decorso amministrativo; pertanto ho ritenuto opportuno segnalare al Governo Regionale, con apposita e documentata nota, le principali questioni su cui la Giunta Tranchida seguita a non dar risposte ma, al contrario, insiste a tacere, nonostante le numerose perplessità e deficienze suscitate dal suo operato.
I cittadini trapanesi hanno diritto ad essere informati sullo stato delle cose, perché sono protagonisti indiretti, ma soprattutto destinatari di certe scelte che investono la loro quotidianità e il loro futuro. In particolare, ho chiesto ai competenti organi di valutare l’opportunità di adottare urgentemente i provvedimenti idonei a porre fine a uno stato di gravissima inottemperanza alla normativa di finanza pubblica consistente nella mancata approvazione, entro il 31 agosto 2022 del Bilancio – si fa per dire – di Previsione 2022/2024, nonché del Rendiconto di Gestione 2021.
È inconcepibile, siamo nel gennaio 2023 e nonostante la nomina di un commissario ad acta lo scorso settembre, ancora oggi non si riscontra la predisposizione di nessuno dei due bilanci. Pure il Collegio dei Revisori del Comune di Trapani lamenta financo l’assenza di qualsiasi bozza di documento contabile.
Ci chiediamo quali “politiche di bilancio creativo” si stiano sperimentando al Comune, che nel frattempo vessa i cittadini con solleciti di pagamento per fatture idriche che non sono ancora mai state notificate (cioè i cittadini sono sollecitati a pagare fatture che ancora non conoscono). Per non parlare dei €4.354.000,00 in quattro anni per comprare acqua da Siciliacque, nonostante il Comune sia dotato di propri pozzi, cifra che ha sicuramente assestato un duro colpo al bilancio comunale. Ma tanto a Tranchida non interessa… paga pantalone!
I cittadini devono sapere che non approvare il bilancio impedisce l’utilizzo integrale delle risorse comunali, cosa con cui si spiega la mancata manutenzione del sistema fognario e i conseguenti allagamenti della città, così come la chiusura, ininterrotta ormai da un anno, della Biblioteca Fardelliana per “criticità strutturali” mai risolte, con conseguenti difficoltà per il personale a svolgere il proprio lavoro, per non parlare poi della gestione dell’Ente Luglio Musicale e del destino della Salerniana un patrimonio inestimabile abbandonato dalle Istituzioni.
E meno male che questa Giunta aveva proposto Trapani come capitale della cultura.
Interverremo con le Istituzioni tutte, per fare chiarezza sulla vicenda del sottopasso e impedire la realizzazione, in quanto opera inutile e pericolosa per tanti motivi tecnici e logistici, espressi da tutti gli ordini professionali locali, dai comitati spontanei, dalle opposizioni.
Come si fa a costruire un sottopasso in un’area dove sorgevano saline e, soltanto dopo le piogge estive, rendersi conto che era il caso eventualmente di progettare opere collaterali per drenare l’acqua?!? Sempre dopo, sempre troppo tardi, ora basta!
Analoghe considerazioni posso essere spese a proposito della RSA di via Virgilio, sorta in un’area vincolata, destinata dal Piano Regolatore Generale di Trapani a “FV – Aree per spazi pubblici attrezzati a parco per il gioco e per lo sport” e riservata a finalità di compensazione agli edifici attigui esistenti, come tale inalienabile.
Insomma, dove sarebbe dovuto sorgere un grande parco urbano attrezzato, si consumerà il più grosso processo di cementificazione dal dopo guerra ad oggi.
Per non parlare di tutte le difficoltà generate dall’installazione degli attraversamenti pedonali rialzati in via Fardella: dal transito di ambulanze e mezzi di soccorso, all’ingombro delle carreggiate che ha contribuito con tutta probabilità alla stagnazione di acqua e detriti che hanno sommerso abitazioni e attività commerciali durante i giorni dell’alluvione.
Infine, il sequestro del Depuratore di Trapani. I cittadini e il WWF, quale Ente Gestore della Riserva delle Saline di Paceco/Trapani, da anni segnalavano il riversamento di liquami in mare e nella riserva. L’impianto, secondo gli inquirenti, immetteva reflui fognari non depurati sia nel fiume ‘Lenzi-Baiata’, che scorre nell’area protetta delle saline di Trapani e Paceco, che direttamente in mare dai dispositivi di via Tunisi, in corrispondenza del lungomare Dante Alighieri. E pensare che Tranchida e Romano parlavano di acque bianche o piovane…
Non possiamo che auspicare interventi chiarificatori e risolutivi, per queste e altre criticità, che marchino al meglio le eventuali responsabilità, che ripristino laddove necessario legalità e trasparenza, per restituire a questa nostra Trapani, capoluogo di Provincia, una normalità ormai fin troppo calpestata.”

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteTorturano e seviziano un tredicenne, arrestati due quindicenni a Caltanissetta
Articolo successivo39 anni senza Pippo Fava, il ricordo di Assostampa Sicilia