La difesa di Giovanni Luppino, l’agricoltore arrestato dai Carabinieri lunedì scorso a Palermo, perchè trovato a essere l’autista del boss Matteo Messina Denaro, è stata netta, ha negato la conoscenza. “Non sapevo che fosse Matteo Messina Denaro, solo un pazzo avrebbe potuto accompagnarlo sapendo che si trattava del boss“.
Si è difeso così Giovanni Luppino, lo ha detto il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Ferro, al termine dell’udienza di convalida davanti al Gip che si è svolta nel carcere Pagliarelli. Luppino, 59 anni, commerciante di olive, ha sostenuto di non conoscere Messina Denaro, che gli era stato presentato come cognato di Andrea Bonafede,e di averlo accompagnato perchè doveva sottoporsi alla chemioterapia. lntanto il boss Matteo Messina Denaro ha formalizzato stamane la nomina dell’avvocato Lorenza Guttadauro, sua nipote. E questo nel corso dell’udienza nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta, davanti alla Corte d’Assise d’Appello, dove è imputato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. In primo grado è stato condannato all’ergastolo per le stragiu del 92. L’ex latitante ha rinunciato a presenziare all’udienza. La corte aveva predisposto il collegamento dal carcere de L’Aquila, dove è detenuto, ma la sua sedia nella struttura di massima sicurezza è rimasta vuota. Oggi l’avvocato Guttadauro è stata sostituita dall’avvocato d’ufficio Salvatore Baglio che ha chiesto la concessione di un termine a difesa rappresentando che la notifica dell’ordinanza cautelare all’imputato e la contestuale nomina dell’avvocato di fiducia è avvenuta oggi. L’udienza è stata rinviata al 9 marzo. L’avvocato Giuseppe Pantaleo, nominato difensore di fiducia da parte di Alfonso Tumbarello, ha dichiarato: “Il mio assistito è fiducioso nella magistratura e nelle forze dell’ordine affinché si accerti la verità. L’atteggiamento del dottor Tumbarello non credo possa essere diverso da chi intende dare chiarimenti che può e che è in condizioni di dare”. Il medico di Campobello di Mazara ha prescritto ricette mediche al suo assistito Andrea Bonafede, nome però utilizzato (tramite carta d’identità e tessera sanitaria) dal boss Matteo Messina Denaro per curarsi ed effettuare visite ed esami nelle strutture sanitarie. “Allo stato – ha aggiunto l’avvocato – ipotizzo che il mio assistito sia indagato per il reato di procurata inosservanza di pena, con la formula aggravata, ma non ho contezza degli atti giudiziari. È sicuro, comunque, che ha avuto notificato un avviso di garanzia”. Il legale ha confermato che i militari dell’arma hanno perquisito le due case del medico, a Campobello di Mazara e Tre Fontane e anche l’ex studio medico.