ALCAMO. Ci sarà un altro anno ancora da aggiungere, al triste conteggio che ci allontana dalla verità e giustizia, nei confronti dei due carabinieri barbaramente uccisi, la notte tra il 26 e 27 Gennaio del 1976, ad Alcamo Marina.
Quarantasette anni senza verità sulla strage e senza giustizia per l’appuntato Salvatore Falcetta, trentacinquenne, originario di Castelvetrano, e Carmine Apuzzo, diciannovenne originario di Castellammare di Stabia.
Tra i vari sospetti, ipotesi, piste e depistaggi, in tutti questi anni, si è fatta una gran confusione sulla vicenda. Forse basterebbe ripartire dagli atti probatori, ancora presenti negli archivi giudiziari, per ripercorrere con lucidità i fatti accaduti quella notte e gli avvenimenti dei giorni a seguire. Proprio in questi giorni la magistratura vaticana ha riaperto un’ inchiesta, sepolta da quarant’anni, sul caso Emanuela Orlandi. Accadimento da cui lo Stato e la Magistratura italiana potrebbero prendere spunto per riaprire anche l’inchiesta sulla Strage della Casermetta di Alcamo Marina. Un atto dovuto per i due giovani servitori dello Stato, per le loro famiglie, per l’Arma dei Carabinieri e per tutti coloro che credono nella giustizia italiana.
Nell’attesa della riapertura dell’inchiesta, familiari, associazioni e Istituzioni continueranno a fare testimonianza per rendere viva la memoria dei due giovani Carabinieri.
Nella giornata di oggi, presso la chiesa Maria Santissima della Stella ad Alcamo Marina, si terrà la celebrazione della Santa Messa da parte del Cappellano militare dei Carabinieri Don Salvatore Falzone. Terminata la celebrazione si andrà a piedi alla Stele commemorativa per la deposizione delle corone d’Alloro e osservare un minuto di silenzio.