Con la somma, circa diecimila euro, è stato fatto un regalo importante al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Civico
Fra le corsie degli ospedali sono stati tante volte in questi ultimi anni, a caccia del superlatitante Matteo Messina Denaro. Tre anni fa, un ufficiale indossò anche il camice bianco per verificare una pista, a Messina. Questa mattina, invece, i carabinieri del Ros non si sono dovuti nascondere al Civico di Palermo, sono arrivati in divisa per consegnare ufficialmente – ma sempre in modo riservato, lontano dai riflettori della cronaca – un particolarissimo regalo ai bambini e alle loro famiglie che combattono una battaglia importante: due letti da terapia intensiva particolarmente sofisticati, sono stati acquistati con i diecimila euro del premio per la cattura di Messina Denaro. Un regalo di tutti i carabinieri di Crimor, acronimo di Criminalità organizzata, la prima sezione del primo reparto del Ros diretto dal generale Pasquale Angelosanto, che il 16 gennaio ha arrestato il superlatitante davanti la clinica Maddalena di Palermo.
E, d’altro canto, questa è una storia che sin dall’inizio è dedicata ai bambini. Il nome dell’operazione Messina Denaro, condotta con la procura di Palermo diretta da Maurizio de Lucia, era “Tramonto”, che è il titolo della poesia scritta da una bimba molto particolare, Nadia Nencioni, una delle vittime della strage dei Georgofili decisa dal capomafia oggi rinchiuso nel carcere dell’Aquila. Nadia aveva nove anni, l’età di alcuni piccoli pazienti del reparto diretto dal dottore Paolo D’Angelo, che questa mattina era emozionato: “Pensare che dalla cattura di un latitante si possa ottenere un ulteriore bene per la collettività mi ha colpito”, dice. Ora, sui nuovi letti della terapia intensiva c’è una piccola targa che ricorda il regalo dei carabinieri di Crimor. “Sarà un bellissimo incoraggiamento per tutti noi – dice una mamma – ci ricorderà che le battaglie difficili si possono, si devono vincere”.
Così, da oggi, i bambini del Civico hanno altri amici supereroi a sostenerli. I carabinieri hanno detto che ritorneranno presto in reparto, per raccontare altre bellissime storie di battaglie vinte.
*fonte repubblica.it