La quinta pronuncia del Tribunale Amministrativo sulle iniziative del Comune di Castellammare del Golfo relative al libero accesso e sosta dentro il Complesso monumentale della Tonnara di Scopello
Con sentenza del 29.06.2023 il T.A.R. ha accolto il ricorso presentato dalla dott.ssa Rosa Maria Ruggieri, assistita dagli avv.ti Michele Cimino e Giorgio Troja, e dall’arch. Leonardo Foderà in proprio e nell’allora qualità di Amministratore della Comunione Tonnata di Scopello, assistito dagli avv.ti Salvatore e Luigi Raimondi, contro la delibera della Giunta Comunale di Castellammare del Golfo n. 393 del 30.12.2014, che dava avvio all’esproprio parcellare del Complesso monumentale della Tonnara di Scopello al fine di consentire il libero accesso alla “spiaggia demaniale” del sito.
La vicenda giudiziaria è stata più volte oggetto di articoli di stampa e sintetizzata nella precedente sentenza del C.G.A. del 4.10.2022.
In sintesi con la delibera sopra richiamata il Comune di Castellammare del Golfo riapriva la questione del libero accesso al mare, e soprattutto del diritto di sosta all’interno della cinta muraria del Complesso monumentale della tonnara di Scopello, che ricordiamo essere la più antica e meglio conservata delle oltre 80 tonnare siciliane.
Questione che, dopo essere stata ampiamente dibattuta mediante lunga istruttoria dinanzi al TAR nel 2006, con soccombenza dell’amministrazione comunale, confermata – in sede di appello – al CGA nel 2010, avrebbe dovuto considerarsi conclusa.
Dopo un periodo di tregua, che ha consentito alla proprietà guidata dall’arch. Leonardo Foderà di esprimere al massimo la valorizzazione del pregevole sito, con una intensa attività di recupero e restauro conservativo del complesso monumentale, grazie anche alla regolamentazione degli ingressi del pubblico, il cui onere non gravava più sui proprietari ma sugli stessi visitatori mediante il pagamento del biglietto, le successive amministrazioni comunali hanno riproposto la questione.
Rifiutando qualsiasi accordo con la proprietà nell’auspicabile sinergia pubblico-privato, hanno avviato e proseguito parallelamente sia l’iter di esproprio parcellare di alcune aree del Complesso monumentale, sia l’ordinanza di libero accesso al mare identificando come “demaniali” quelle stesse aree ritenute invece private in sede di iter espropriativo.
Le predette iniziative davano quindi luogo ad una nuova catena di contenziosi giudiziari sulla stessa questione del libero accesso dentro la Tonnara (già oggetto di soccombenza del Comune con le richiamate sentenze del TAR 2006 e del CGA 2010), riproposta peraltro sulla base di presupposti del tutto contrastanti.
La proprietà veniva quindi costretta nuovamente a difendersi dinanzi al Tribunale amministrativo.
E ciò nonostante la competente Soprintendenza ai BB.CC.AA. avesse espresso parere negativo sulle iniziative del Comune, rilevando che avrebbero comportato la necessità di porre recinzioni tra le zone che sarebbero rimaste private e quelle che sarebbero divenute pubbliche, con inevitabile pregiudizio estetico al pregevole sito.
Il TAR veniva quindi chiamato ad esprimersi una seconda volta sulla medesima questione, e verificata l’inesistenza della asserita zona demaniale, con sentenza del 2016 annullava l’Ordinanza sindacale n.3 del luglio 2015 di libero accesso al mare.
La sentenza veniva confermata in appello dal CGA in data 4.10.2022, dopo ulteriore ampia istruttoria e dopo meticolosa analisi di tutta la vicenda, dove si faceva altresì accenno alla parallela questione dell’avvio dell’iter di esproprio.
Incassata la quarta sconfitta, il Comune di Castellammare avrebbe dovuto revocare in autotutela la delibera di esproprio, avendo peraltro sostenuto nel precedente giudizio che si trattava di una iniziativa assunta in difetto dei requisiti, invece di costringere la proprietà a difendersi per la quinta volta in sede amministrativa.
Ma ciò non accadeva, per cui con la sentenza del 29 giugno 2023 il Tribunale Amministrativo si è quindi pronunciato per la quinta volta (TAR 2006, CGA 2010, TAR 2016, CGA 2022, TAR 2023), che si auspica essere l’ultima, quanto meno per questo secolo!
Se non altro poichè non appaiono convincenti le ragioni che hanno animato con tanta ostinazione l’amministrazione comunale in questi anni, posto che il Comune di Castellammare si estende sulla costa per svariati chilometri, e la libera fruizione del mare è già ampiamente garantita mediante numerosi varchi sulla costa, data poi comunque in gestione a privati. Come in gestione a privati era stata data la stessa Tonnara di Scopello nel breve periodo in cui l’ordinanza n. 3 del luglio 2015 era in vigore.
La vicenda è durata dunque vent’anni: dal 2003 al 2023. Dal 2003, ossia dal momento in cui veniva accolta l’opposizione al Piano Regolatore che prevedeva un percorso pedonale all’interno del Complesso monumentale della Tonnara di Scopello, presentata dal comproprietario Leonardo Foderà, nella qualità di architetto ed urbanista.
Portata a termine con successo, e nel migliore dei modi, la difesa della proprietà, portato a termine con successo e nel migliore dei modi anche il restauro e la riqualificazione del pregevole sito, l’arch. Leonardo Foderà è stato prontamente “eliminato”.
Con la tristemente ormai ben nota sentenza n. 463/16 del dott. Carnì è stato “insignito” del più alta onorificenza che la Sicilia riconosce anche ai più meritevoli (oltre che ai malfattori), accusati sempre di qualcosa.
Sentenza usata dallo stesso Comune di Castellammare per sostenere la validità delle iniziative, e sentenza che ha dato avvio ad un’altra catena di contenziosi ed al passaggio della gestione della Tonnara di Scopello alla fazione contrapposta di proprietari. Ma questa è un’altra storia (forse!).
“Qualsiasi ulteriore considerazione – dice la dott. Ruggieri – potrebbe apparire superflua, ma non lo è. La nostra società ha bisogno di recuperare l’Etica. La legge e la giustizia hanno un loro corso, ma non possono supplire alla carenza sempre più evidente di valori”.
Alcune iniziative giudiziarie non avrebbero alcuna ragione di esistere “sol che si ragionasse evitando di cagionare ad altri ingiusti guai, comunque sia poi la conclusione, poichè non è facile descrivere quello che si vive quando si è costretti ad affrontare e a contrastare simultaneamente e per anni, senza tregua, numerose iniziative giudiziarie e non, simultanee, convergenti, defatiganti, che sottraggono tempo, energie, denari e che rubano irrimediabilmente parte della vita stessa”.