“Siamo qui per festeggiare Santa Rosalia, ma anche per ricordare i nostri giovani vittime della droga”. Chi usa droga rimpingua le tasche della mafia”.
Lo ha detto a Palermo l’arcivescovo Corrado Lorefice, davanti a tantissimi fedeli che hanno partecipato al 399esimo Festino in onore di Santa Rosalia, patrona della città. In 200 mila, secondo alcune stime, si sono ritrovati lungo il corteo del carro trionfale con la statua della Santuzza, dal Cassaro e fino al Foro Italico, che si è concluso a tarda notte “La nostra Santuzza vuole essere con noi e ci annunzia che Dio è con noi – ha aggiunto Lorefice -. Ma non siamo qui solo per una festa esterna. Oggi Rosalia ci ricorda la morte di Giulio, vittima del crack a 19 anni. Dobbiamo aprire gli occhi, non dobbiamo avere paura”.
“Chi usa droga rimpingua le tasche della mafia.- ha tuonato il presule -. Noi adulti dobbiamo chiedere perdono perché siamo distratti, perché abbiamo dimenticato le cose essenziali.
Abbiamo dimenticato che Dio ci illumina. Rosalia questo vuole da noi”.
La festa di Santa Rosalia è stata anche l’occasione di ricordare due grandi palermitani: Don Pino Puglisi, ucciso trent’anni fa dalla mafia, e Biagio Conte, il missionario laico che si è occupato di persone povere e indigenti scomparso nel gennaio scorso. Al termine della processione, al Foro Italico, sono state proiettate ai lati del carro le immagini dei due religiosi. “Quello che accomuna questi due giganti dell’amore e della carità sono appunto l’amore per il prossimo e la carità senza limiti – dichiara Don Pino Vitrano che coordina la Missione Speranza e Carità creata insieme a Biagio Conte – La loro missione è stata proprio quella di diffondere la speranza in questa città che ha bisogno di recuperare tanto”. ANSA