Un giorno di dolore e di memoria, ma soprattutto di vicinanza ai familiari delle vittime. A 43 anni dalla strage della Stazione di Bologna è necessario ribadire a tutti che la storia e la memoria non si archiviano. Una strage che ha scosso la coscienza di tutti gli italiani e caratterizzata da rallentamenti, depistaggi, servizi deviati. E con una verità processuale scritta in più sentenze: e’ stata una strage neofascista.
C’è un clima politico che in modo velato vuole rimettere in discussione tutto questo o, peggio, revisionare la storia. Ecco perché, in occasione dell’anniversario della Strage della Stazione di Bologna, è necessario ribadire che è responsabilità di tutti respingere al mittente qualsiasi tentativo di mettere in discussione la verità processuale.
Il 2 agosto è stata una strage fascista con il coinvolgimento di pezzi deviati dello Stato e tutto questo non può essere archiviato o cancellato dall’oblio. La strada per la verità e la giustizia è stata tracciata, mancano ancora tasselli ma non si torna indietro, a qualsiasi costo.
E’ pronta la classe politica di allora e quella attuale a fare i conti con il proprio passato?