«I dati diffusi dal Pd regionale sugli investimenti relativi al Pnrr in Sicilia sono decisamente errati, se non raffazzonati. Espressione di sterile polemica determinata, peraltro, da chi ha avuto la responsabilità di concepire un Pnrr che ha imposto al Governo centrale alcuni aggiustamenti per non perdere finanziamenti che sarebbero irrealizzabili entro il 2026». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito alle informazioni diffuse dal Pd sugli interventi del Pnrr.
«Come precisato dal governo nazionale, a seguito dell’interlocuzione con il ministro Fitto – aggiunge Schifani -, nessun investimento programmato in Sicilia verrà perduto ma ne sarà solo cambiata la fonte finanziaria ove accertata l’impossibilità di realizzazione entro il 2026. Gli investimenti del Pnrr assegnati alla Regione Siciliana sono tutti in sicurezza, anzi in taluni casi le misure finanziarie risultano complessivamente incrementate».
Per quanto riguarda in particolare gli investimenti nel settore ferroviario, a fronte di un definanziamento richiesto dalla stessa Rfi al governo centrale, per l’impossibilità di assicurare la realizzazione entro il 2026, dei lotti Caltanissetta Xirbi – Lercara (470 milioni di euro) ed Enna Caltanissetta-Xirbi (317 milioni) per un totale di 787 milioni di euro, sono stati inseriti tre lotti che riguardano la velocizzazione della tratta storica Palermo-Catania (70 milioni), della Dittaino-Enna (187 milioni) e della Catenanuova-Dittaino (255 milioni) con un’assegnazione di 512 milioni di euro come copertura di maggiori costi per interventi in corso. È stato invece concordato che i due lotti Caltanissetta Xirbi-Lercara (47,1 km) ed Enna-Caltanissetta Xirbi (26,7 km) della Palermo-Catania rientrino nel contratto di Servizio tra Rfi e Stato.
«I dati determinano che, complessivamente, gli stanziamenti nel settore ferroviario in favore della Sicilia si accrescono piuttosto che diminuire come sostiene sbrigativamente il Pd», continua Schifani.
Relativamente alle risorse destinate alla valorizzazione dei beni confiscati, impegno prioritario del governo regionale, saranno coperte con il Fondo sviluppo e coesione. Analoga situazione per i 20 milioni di euro destinati alla mobilità ciclistica e per la rimodulazione nel settore sanitario con spostamento di alcuni progetti dal Pnrr alle risorse nazionali ex art. 20 della legge n. 67/1988 (edilizia sanitaria). Diversa la questione per quanto riguarda le assegnazioni a Comuni e Province, iniziativa che non ha visto coinvolta la Regione, come richiesto dalla Sicilia e da tutte le altre Regioni italiane. Come precisato nel documento presentato dal Governo per la revisione del Pnrr e capitolo REpowerEU del 27 luglio e presentato dal ministro Fitto alla Conferenza delle Regioni, la riprogrammazione e revisione del Piano saranno finalizzate ad assicurare l’efficace attuazione degli interventi e l’integrale utilizzo delle risorse entro il 2026 e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e delle obbligazioni assunte nei confronti dei soggetti attuatori e degli operatori economici anche utilizzando, a tal fine, “spazi finanziari disponibili”.
«Una lettura attenta e non faziosa delle rimodulazione del Pnrr e degli impegni concordati tra il governo Meloni e il mio governo conduce quindi a conclusioni opposte rispetto a quelle troppo frettolosamente assemblate. Comprendo la disperazione del Pd siciliano, dato dai recenti sondaggi ai minimi storici, ma non è con le gambe corte delle bugie che si recupera terreno» conclude Schifani.