Il boss riconosce Lorenza

Messina Denaro è grave e in ospedale incontra i familiari. Ha dato ordine di non rianimarlo in caso di crisi cardiaca.

I medici hanno ricevuto l’ordine di non rianimare il boss. Una scelta comunicata dal paziente che è grave ma resta perfettamente lucido. L’intervento chirurgico per una occlusione intestinale subito l’8 agosto scorso è perfettamente riuscito, ma a preoccupare al momento i medici dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila è il tumore al colon, in uno stadio avanzato, che ha fatto peggiorare le condizioni generali del boss Matteo Messina Denaro: per questo da una settimana il boss è nella cella del reparto per detenuti.
L’aggravarsi delle condizioni di salute rende molto complessa la gestione della vicenda da parte di sanitari, vertici e istituzioni competenti, che sono in contatto continuo. Messina Denaro è ricoverato da oltre un mese, in mezzo a ingenti misure di sicurezza, nella struttura ospedaliera dove era stato trasferito dal carcere di massima sicurezza dell’Aquila nel quale è recluso in regione di 41 bis dal 17 gennaio scorso, il giorno dopo l’arresto.
Da una settimana il boss mafioso è nella cella del reparto per detenuti per l’occasione ristrutturata: fino ad allora era stato curato in terapia intensiva. E’ sottoposto alla terapia del dolore e alla nutrizione parentelare per il sostegno fisico.
Sanitari ed istituzioni monitorano la situazione ogni giorno ma il boss potrebbe restare a lungo in ospedale innanzitutto perché, secondo quanto si è appreso, le condizioni non sono compatibili al momento con la detenzione in carcere e anche perché nell’istituto di pena non c’è una struttura sanitaria adeguata. Le cure in ospedale sono state chieste nelle scorse settimane anche dai legali e dai familiari.
A tale proposito, alcuni parenti hanno fatto visita all’ex superlatitante: anche lui nelle passate settimane aveva inscenato una protesta per non lasciare il reparto di terapia intensiva. È trapelata la notizia che dal letto d’ospedale il boss ha firmato gli atti per riconoscere Lorenza, la ragazza nata dalla sua relazione con Francesca Alagna. In alcune lettere scritte durante la latitanza, la ragazza era stata oggetto di giudizi sprezzanti. Padre e figlia si sono poi incontrati nei giorni successivi alla cattura. A Lorenza il boss ha dedicato un manoscritto trovato dai Carabinieri nel covo di Campobello di Mazara. In ospedale il boss ha anche firmato i documenti sanitari con la disposizione di non praticare pratiche di rianimazione nel caso in cui possa sopravvenire una crisi cardiaca.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.