«Oggi, la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare». Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana. «Si tratta – prosegue – di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali. È pericolosissimo che non si sappia se una persona viene arrestata o meno. E non è pericoloso solo per la libertà di stampa, è pericoloso anche per lo stesso destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere».
Per la segretaria generale del sindacato dei giornalisti, «il ricordo delle dittature, dei desaparecidos, delle persone che alle porte dell’Europa vengono fatte sparire senza che nessuno ne sappia nulla, penso ad esempio ad Alexei Navalny, deve far crescere la nostra attenzione, ma anche quella dei direttori dei giornali, che devono essere al fianco dei colleghi in questa lotta, e delle istituzioni. Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – conclude Costante – di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti».
Martedì 19 dicembre, la Camera ha approvato ha approvato l’emendamento alla legge di delegazione europea presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, nella versione riformulata dal governo, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare. Il testo è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari. Hanno votato no M5S, Avs e Pd, mentre Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza. Nella formulazione originaria, che aveva spaccato la maggioranza trovando favorevole Forza Italia e contrari esecutivo e alleati, era previsto il “divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare” fino alla conclusione delle indagini o dell’udienza preliminare. Nella riformulazione proposta dal governo si parla di divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza. La cornice entro la quale si vuole inserire la nuova stretta al diritto di cronaca è quella dell’attuazione della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, contro la quale la Fnsi si è già rivolta alla Commissione europea, denunciando più volte anche in piazza i danni che arreca al lavoro dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati.