Così l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, in occasione dal ricordo della giornata dedicata alle vittime delle Foibe, vuole richiamare all’attenzione l’importante compito della scuola nel conservare e trasmettere la memoria storica di una vicenda del nostro paese che per quasi sessant’anni è stata cancellata. Ricordiamo che nella primavera del ’45 Trieste fu sottoposta ad una “seconda” occupazione, successiva a quella nazista, dove le truppe del maresciallo jugoslavo, Tito, entrarono a Trieste con le liste di prescrizione e girarono per la città a pestare ed arrestare. Non abbiamo un numero preciso delle vittime, italiani di ogni estrazione sociale, fascisti ed antifascisti, ma anche tedeschi e sloveni anticomunisti. Almeno diecimila persone, a guerra ormai finita, furono torturate ed uccise, e in gran parte vennero gettate, alcune di loro ancora vive, dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, le Foibe.
DI PIERO PIGNATIELLO