Dopo 44 anni, ancora in marcia per lo Zingaro e le aree protette in Sicilia

Si svolgerà domani mattina la marcia per lo Zingaro a distanza di 44 anni, dalla prima marcia avvenuta il 18 maggio 1980 che bloccò diverse speculazioni edilizie, con la successiva istituzione a Riserva il 6 maggio del 1981, e a 40 dalla istituzione di numerose altre riserve naturali in Sicilia (tra cui nella nostra provincia il Bosco d’Alcamo, le Isole dello Stagnone e la Foce del Belice). Il ritrovo è previsto all’ingresso della biglietteria sud alle ore 8:45 con alcuni testimoni della prima marcia e del percorso che ha portato all’istituzione dell’area protetta. Alla giornata parteciperanno alcune scolaresche e verranno proposte diverse attività di educazione ambientale. Sul tema abbiamo intervistato il Dott. Girolamo Culmone, già direttore di diverse riserve e aree protette in Sicilia, geologo professionista e da tanti anni impegnato per l’ambiente e la valorizzazione del territorio siciliano.

Nella foto a sinistra: la celebrazione dei 20 anni. Da sx on Francesca Messana (prima firmataria della legge), Francesco Picciotto attuale funzionario responsabile Aree Protette della Regione, Girolamo Culmone all’ora presidente regionale del WWF Sicilia,  Ing. Spatafora all’ora dirigente Aziende Foreste demaniali e Franco Russo artefice ed ispiratore  della riserva e della legge istitutiva.

Dott. Culmone, continuare a marciare dopo 44 anni per lo Zingaro fa rivivere tanti ricordi?

Sicuramente marciare ancora una volta in difesa della nostra terra a 44 anni dalla prima marcia riempie il cuore di orgoglio ma anche di tristezza … questi 44 anni sembrano aver insegnato poco; infatti nonostante è chiaro a tutti che aver tutelato questi sette chilometri di costa è stato ed è io volano di uno sviluppo turistico sano di questa parte di Sicilia, assistiamo ancora alla cementificazione quasi indiscriminata di quel che c’è attorno.

Quali sono i messaggi che continua a dare quell’esperienza?

È il messaggio di una scommessa vinta. Parlano i fatti. Nel golfo di Castellammare abbiamo tre lati: A) la parte ad Est terrasinese dove negli anni Settanta si puntò al turismo dei villaggi turistici; B) la parte centrale dotata di una lunghissima spiaggia dorata devastata dall’urbanizzazione disorganizzata e confusionaria; C) la costa dello Zingaro ad ovest basta riflettere sull’economia che gira attorno a questo attrattore di fama ormai mondiale per darsi una risposta …. ed aggiungo che Makari era destinata negli stessi anni Settanta ad ospitare un polo petrolchimico … un vero miracolo ha salvato questo lembo di terra e ci permette di trasferirne i tesori alle generazioni a seguire.

La Sicilia è un patrimonio ambientale e culturale a cielo aperto. Quali altre iniziative andrebbero prese?

Questi patrimoni sono tutelati dalle norme regionali, quella del patrimonio naturale risale al 1991 anche se la riserva dello zingaro fu istituita il 6 maggio 1981 e nel 1984 furono istituite altre numerose riserve naturali. Le ultime riserve naturali istituite risalgono agli anni 2000…da 24 anni non vengono istituite aree protette regionali; fanno storia se stante i parchi nazionali che dovrebbero essere 4 e le aree marine protette che sono di competenza ministeriale. Ecco quel che manca è una verifica di quel che si è fatto, di quel che è andato bene , di quel che manca e su cosa vogliamo investire nel futuro .L’unione Europea è intervenuta con le direttive Habitat ed Uccelli che hanno individuato la Rete Natura 2000 mentre dopo un percorso di infrazione comunitaria qualche anno fa sono state istituiti diversi Siti Natura 2000 marini, fondali dello Zingaro compresi , ma su questo tema non è stato fatto nulla in termini di misure di conservazione e quindi ci avviamo verso ulteriori procedimenti di infrazione. Il sito marino “Fondali dello Zingaro” potrebbe essere il percorso che porterebbe all’istituzione della riserva marina Zingaro che porterebbe alla regolamentazione dell’assalto indiscriminato estivo ma le istituzioni al di là delle dichiarazioni non hanno negli ultimi anni mosso un dito. Ci sono ogni anno addirittura difficoltà a mettere davanti le calette le cime tarozzate con le boe per proteggere gli oltre 500,000 frequentatori della riserva. L’auspicio che per i 45 anni della marcia al di là delle manifestazioni si possa assistere ad un nuovo percorso.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.