Silvio Berlusconi amava Dudù, il tenero cagnolino della giovane sua fidanzata. In molte foto lo statista italiano compare con in braccio il tenero animale. Berlusconi aveva forte il senso della amicizia e tra i suoi amici vantava anche il suo stalliere, il pregiudicato Vittorio Mangano, “dimorante” a Milano oltre a Marcello dell’Utri.
Paolo Borsellino fece la sua prima conoscenza processuale con Mangano nei lontani anni 1974/75. Mangano restò coinvolto in una indagine riguardante delle estorsioni effettuate in danno dei titolari di alcune cliniche private. Singolare il modus operanti degli estorsori: inviavano delle scatole di cartone ai titolari delle cliniche con all’interno una testa di cane mozzata.
Attraverso velocissime indagini si risalì alla famiglia che aveva comprato quei cartoni e dalla perquisizione della villa si scoprirono nel giardino sepolti i cani dalla testa mozzata. Mangano era ospite di questa famiglia in quel periodo.
Immagino le risate di Berlusconi e Dell’Utri quando Mangano raccontava loro nella stalla come mozzavano le teste.