Condannati dal Tribunale di Marsala, a complessivi 50 anni e 4 mesi di carcere, quattro dei sei imputati del processo «Ermes 3», blitz antimafia risalente al giugno 2020 e che colpì i fiancheggiatori dell’allora boss latitante Matteo Messina Denaro.
La pena più severa, 18 anni di reclusione è stata inflitta a Giovanni Onofrio Beltrallo, di 57 anni, mentre a 15 anni è stato condannato Melchiorre Vivona, di 67. Nove anni e 4 mesi, invece, per Antonino Stella, 77 anni, di Marsala, e otto anni per Leonarda Furnari, di 40. Il sessantaduenne capomafia castelvetranese Vincenzo La Cascia, invece, assieme a Leonarda Furnari, è stato assolto «per non aver commesso il fatto» dall’accusa di tentata estorsione, mentre per Domenico Salvatore Zerilli, di 54 anni, il Tribunale ha sentenziato il «non doversi procedere» per prescrizione.
Il pm De Leo aveva invocato la condanna di tutti gli imputati a complessivi 76 anni di reclusione. I reati in generale erano quelli di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento della latitanza di Messina Denaro.