Alcamo, crisi idrica: ABC, i commenti personali di un consigliere comunale e di un assessore

ALCAMO. “Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare riguardo al tema dell’EMERGENZA IDRICA. Si parla genericamente di disposizioni del commissario straordinario avendo cura, però, di non fare citazioni puntuali e precise né richiami a leggi. Come mai? Forse perché NON ESISTE una legge nazionale o regionale, un’ordinanza, una lettera informale o confidenziale che autorizzi il prelievo dai pozzi con ACQUA NON POTABILE, che NON DEVE VENIRE A CONTATTO CON LE PERSONE, proprio perché è non potabile e, dunque, per usi non umani.
Il nodo non sono i pozzi privati, bensì semplicemente autorizzare per usi umani l’acqua non potabile, cosa che è contro tutte le normative esistenti.
Alcamo attinge da pozzi privati in territorio di Partinico, Rakali 1 e Rakali 2, ma il presupposto fondamentale è che questi pozzi hanno ACQUA POTABILE!
La normativa che regola la materia è questa: Art 93 RD 1775/1933, Art 33 LR 7/2003, Art 28 L. 36/1994. I pozzi privati censiti dal Genio Civile possono emungere acqua SOLO per uso domestico (quindi per la casa, il giardino e gli animali che insistono sul fondo), sempre che l’ASP abbia prima certificato che si tratti di acqua per uso umano (dlgs 18/2023).
Qual è il punto fondamentale? UTILIZZARE ACQUA POTABILE!
Vengono citate anche ordinanze di altri comuni. Ebbene, tutti i sindaci, cominciando da quello di Trapani, hanno fatto ordinanze per cercare POZZI PRIVATI CON ACQUA POTABILE, come fatto da Alcamo del resto. Alcuni fanno riferimento alle autobotti che prelevano acqua al bottino. Il fatto certo è che queste sono censite e il 95% di queste autobotti rifornisce cittadini, attività o RSA che hanno esigenze di acqua potabile. In ogni caso, le autobotti incidono veramente poco. Sono piuttosto le CONTINUE ROTTURE SU CONDOTTE ESTERNE che portano acqua al nostro acquedotto che, da mesi, rendono difficile l’accumulo al bottino e fanno slittare i turni.
Un amministratore serio cerca acqua potabile. Punto e basta”.
Leonardo Maniscalchi

Viviamo in UN MONDO AL CONTRARIO. Un mondo dove chi opera nel rispetto delle leggi è bersagliato ogni giorno.
E sia chiaro… non fanno male i colpi inferti da chi sta soffrendo ed è esasperato per la grave crisi idrica che stiamo vivendo. Insopportabili sono i colpi inferti da chi, per anni al posto di comando, non ha portato avanti NESSUNA azione politica, neppure in forma rudimentale, che potesse risolvere l’atavico problema alcamese della “carenza di acqua”, se non rendere possibile la vendita da parte di privati di acqua non potabile che per legge non può avere uso umano (per legge, non per sfizio!). Gente che sta speculando, approfittando dello stato di bisogno di una comunità per una becera campagna elettorale ante litteram, che a tutto serve in questo momento, meno che ai cittadini.
Resta però UNA VERITÀ, ed è affidata ai NUMERI. Ai FATTI. Agli ATTI:
– fino all’anno di grazia 2017 i litri al secondo che attraversavano la nostra conduttura erano 55;
– negli anni dal 2017 a oggi, il quantitativo d’acqua erogato è aumentato sino a 100/110 litri al secondo.
L’ACQUA, quella giusta, per uso umano, È RADDOPPIATA. E aumenterà ancora, perché l’amministrazione, lungi dal cedere a soluzioni fuorilegge, di acqua ne ha cercata ancora (il pozzo Rakali 2 tra pochi giorni sarà operativo).
Continueremo a lavorare, non tirandoci mai indietro, e affrontando anche la rabbia dei nostri concittadini, esausti come d’altronde lo siamo noi.
A chi sta approfittando del momento per aizzare le folle risponderemo con i fatti. FATTI LECITI. Stop”.
Caterina Camarda