FAVIGNANA. Un rostro in bronzo è stato recuperato a circa ottanta metri di profondità nel sito della Battaglia delle Egadi. Nella stessa area sono stati individuati spade, elmetti, monete e anfore di bordo. Secondo gli esperti, potrebbe trattarsi del carico di una nave affondata durante la battaglia. Al momento si tratta solo di un’ipotesi che, se confermata, segnerebbe però un’importante svolta.
I risultati della campagna di ricerca subacquea, effettuata nel mese di agosto dal consorzio formato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dalla Società per la Documentazione dei Siti Sommersi e dalla RPM Nautical Foundation, sono stati presentati ieri pomeriggio nel corso di una conferenza svoltasi presso l’ex Stabilimento Florio di Favignana.
“Il rostro ha caratteristiche simili a quelle degli altri già individuati nelle precedenti campagne di ricerca”, ha spiegato Mario Arena, responsabile della Società per la Documentazione dei Siti sommersi. “Reca nella parte anteriore una decorazione a rilievo che raffigura un elmo del tipo Montefortino con tre piume nella parte superiore. In prossimità del rostro abbiamo rilevato una concentrazione di reperti, tra cui armi, monete e anfore di bordo. Potrebbe trattarsi di una parte del carico rovesciato da una imbarcazione in transito o, come invece ipotizziamo, ma la prudenza è d’obbligo, di una nave affondata durante la battaglia”. Le indagini sono ancora in corso e saranno necessari anni per giungere a un dato certo.
“Negli ultimi tre anni sono stati individuati nel sito della Battaglia delle Egadi rostri di grosse dimensioni che potrebbero appartenere alle navi di stazza maggiore”, ha spiegato nel corso della conferenza James Goold, della RPM Nautical Foundation. “Assieme a questi reperti sono stati rinvenuti una miriade di oggetti, armi, monete e altro materiale, che permettono per la prima volta di saperne di più anche sull’aspetto umano, sulle persone che si sono imbarcate su queste navi per combattere questa battaglia. Si tratta di una novità assoluta”.
L’assessore comunale al Turismo Stefania Bevilacqua, intervenendo nel corso della conferenza, ha sottolineato e ribadito l’impegno del Comune di Favignana per la valorizzazione dei reperti archeologici. “Il nostro mare – ha detto – è custode di un patrimonio storico di grandissimo rilievo. Il Comune è sempre intento a promuovere e sostenere la ricerca e la cultura in questo territorio”.
“La campagna di ricerca che ogni anno la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana effettua in collaborazione con altre istituzioni, anche internazionali, è ormai un appuntamento fisso”, dice il sindaco Francesco Forgione. “Non serve solo a rinnovare la memoria della Battaglia delle Egadi ma a valorizzare il patrimonio e la storia che custodisce questo nostro mare, così come fu intuito da Sebastiano Tusa. E anche l’incontro che ogni anno si svolge allo Stabilimento Florio non ha niente di rituale ma serve a rinnovare un impegno per la salvaguardia e la valorizzazione dei reperti e della nostra preziosa storia”.