“Questo è un disegno di legge che non ha né capo né coda, e non si concentra sui problemi reali degli enti locali: siamo la terra con il più alto numero di comuni in dissesto o pre-dissesto, c’è un tema della rappresentanza di genere che non può essere interpretato come una concessione, ma soprattutto c’è una deriva molto pericolosa che riguarda il condizionamento, da parte della criminalità organizzata, degli atti dei nostri comuni e delle nostre amministrazioni, come ho sottolineato nella relazione conclusiva della commissione antimafia. C’è un abbassamento della guardia nei confronti dei rischi di infiltrazione mafiosa. La riforma degli enti locali deve invece rigenerare un rapporto fecondo tra questi enti e le istituzioni, non possiamo assistere al degrado delle istituzioni. Questo ddl va ripensato e riscritto”.
Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Ars, durante la discussione in aula sul ddl sugli enti locali.