“Nonostante le proteste massicce di cittadini e sindaci, il governo nazionale non solo non ha fatto un passo indietro, ma pare addirittura che abbia inserito i territori di Fulgatore e Segesta-Calatafimi tra i siti in cima alla lista dei luoghi idonei per il deposito di scorie nucleari. Apprendiamo, infatti, dalla stampa regionale che i due siti ricadenti nella provincia di Trapani siano addirittura in pole position rispetto al resto d’Italia. Questo è inaccettabile e rappresenta un grave affronto alla nostra terra e alla nostra comunità”ha dichiarato con forza il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, ribadendo il suo fermo no all’ipotesi di collocare i depositi di rifiuti radioattivi nel cuore del Trapanese.
Già la scorsa primavera, 25 sindaci delle province coinvolte, insieme a migliaia di cittadini e studenti, avevano protestato per difendere il territorio della provincia di Trapani, un’area rinomata per i suoi vigneti e il suo patrimonio storico-archeologico. Tuttavia, nonostante la mobilitazione popolare, che ha chiaramente espresso la volontà di non accogliere tali strutture, il governo centrale ha ignorato le richieste e ha proceduto imperterrito, collocando Fulgatore e Segesta-Calatafimi ai vertici delle aree idonee.
“Questo – ha sottolineato Safina – anche grazie al silenzio assordante del governo regionale e del presidente Schifani in particolare, a cui più volte ci siamo rivolti, perché si esponesse per ribadire la sua posizione contraria. Cosa che non ha mai fatto e continua a non fare”.
Il deputato regionale ha, inoltre, richiamato l’attenzione sulla direttiva europea che obbliga ogni Stato membro a gestire in autonomia le proprie scorie nucleari entro il 2030. Tuttavia, la procedura in Italia, gestita dalla Sogin, continua a fare riferimento a criteri discutibili che non tengono conto della realtà del territorio siciliano. “La presenza di aree protette e di siti archeologici come Segesta-Calatafimi non può essere ignorata. Questa zona non può essere sacrificata per scelte miopi e dettate da logiche centralistiche. Così come l’unicità dell’ecosistema della frazione di Fulgatore, votata all’agricoltura d’eccellenza e allo sviluppo della nostra identità culturale” ha aggiunto Safina.
Il Partito Democratico, insieme ai cittadini e ai sindaci coinvolti, continuerà a opporsi a questa decisione. “Il governo nazionale sta giocando con il futuro della nostra terra e il governatore Schifani, col suo silenzio, lo sta lasciando fare. Ma noi non ci fermeremo. Sosterremo ogni iniziativa per bloccare questo progetto scellerato e chiediamo con forza il rispetto della volontà delle comunità locali. Continueremo a sostenere le comunità locali, le loro necessità. Le amministrazioni comunali hanno ben evidenziato con tanto di relazioni tecniche e dettagliate, i motivi del no. Saremo al loro fianco in ogni momento in questa battaglia, ne vale del futuro dei nostri luoghi e dei nostri figli” ha concluso il deputato trapanese, Dario Safina.