ALCAMO. Il 18 e il 19 novembre, dalle 9.30 alle 13.00, si svolgeranno ad Alcamo “le Giornate FAI per le scuole”, evento nazionale del FAI dedicato al mondo della scuola, un’esperienza di educazione tra pari per scoprire il patrimonio di storia, arte e natura italiano.
Le visite saranno condotte dagli Apprendisti Ciceroni, studenti preparati dai volontari FAI e dai docenti, che illustreranno ai loro coetanei chiese, palazzi, giardini storici, monumenti delle città e delle province in cui vivono.
Nello specifico, le architetture che verranno studiate sono quelle del centro storico: la chiesa di Sant’Oliva, la Basilica Santa Maria Assunta comprensiva del Museo di Arte Sacra, la chiesa di San Francesco d’Assisi con il chiostro.
La chiesa di Sant’Oliva, prospiciente a Ciullo conserva, tra le altre opere, due sculture in marmo di scuola gaginesca raffiguranti San Luca e Sant’Angelo e l’Annunciazione, gruppo marmoreo eseguito nel 1545 da Antonino e Giacomo Gagini. Si ammira, inoltre, la statua in marmo di Antonello Gagini raffigurante S. Oliva, tra le opere più belle dell’artista, considerata il capolavoro dello scultore che la realizzò nel 1511.
La Basilica di Santa Maria Assunta, accessibile da Piazza IV Novembre, il principale luogo di culto di Alcamo è davvero un edificio notevole.
Il trittico della Madonna tra gli Apostoli Filippo e Giacomo, opera, realizzata nel 1519 da Antonello Gagini, di marmo bianco, presenta quattro pilastri adorni di squisite fregiature, con al centro la Madonna con il Bambino, corteggiata da sei serafini e la mistica colomba sul capo. Nelle due nicchie laterali vi sono le due figure in piedi di San Filippo e San Giacomo. Al di sopra la custodia termina con un elegante frontespizio, che rappresenta la Nascita di Gesù. In basso tre piccole storie: la morte della Madonna e ai lati due miracoli dei due apostoli.
Il Transito della Vergine, opera di Antonello Gagini del 1529, è custodita nella cappella della Madonna di Trapani o delle Grazie. L’altorilievo raffigura la Madonna che giace sul letto di morte, circondata dai dodici apostoli. San Pietro è intento a benedire, altri sono assorti nelle preghiere rituali, altri piangono, altri ancora cantano. In questo rito funebre l’originalità è data da un angelo che con la spada sguainata è in atto di colpire la mano sacrilega dell’apostolo che vuole sottrarre una reliquia del vestito della Madonna.
Il Crocifisso detto “dell’abbondanza” è stato realizzato nel 1523 da Antonello Gagini, utilizzando la tecnica della “teloplastica” che è una mistura di tela, gesso e colla e pare che sia l’unico esemplare in tale tecnica rimasto in Sicilia.
La statua di San Pietro del 1586 è un’opera di Giacomo Gagini, figlio di Antonello.
Chiesa di San Francesco d’Assisi conserva due statue del 1520 di Antonello Gagini: San Marco e Maria Maddalena.