Zuppi, ‘guardare ai migranti con l’occhio dell’incontro’

Da Mazara del Vallo l’appello del cardinale

“Dobbiamo guardare al Mediterraneo e ai migranti con l’occhio della storia, a volte faticosa e cruenta, e quello dell’incontro, sennò questo diventa scontro. Bisogna difendere sempre la vita, perché nessuno la perda e poi dobbiamo considerare il mare Mediterraneo come il mare nostrum e non un mare di nessuno dove la vita non conta più niente”. È quanto ha ribadito il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, a Mazara del Vallo per l’assemblea diocesana convocata dal vescovo Angelo Giurdanella. Zuppi è intervenuto in cattedrale parlando ai fedeli: “Cosa vuole dire essere cristiani? Mettersi la medaglia? Essere cristiani significa essere una comunità battesimale, nessuno è spettatore, nessuno è estraneo. Siamo uguali? No, ma dobbiamo costruire tutti insieme la comunità”. Poi ha parlato della bellezza della prossimità: “La conseguenza è che trovo il mio prossimo, abbiamo tutto reso dovere senza spiegare l’amore. Se vedo qualcuno che ha bisogno, l’aiuto e la chiave è la compassione”.
Poi un passaggio sulle relazioni: “Ci sono tante persone, compresi i giovani, che stanno chiusi a casa e che noi dovremmo guardare con l’amore. Abbiamo tante sofferenze, tante stranezze, tante tristezze ma è anche tanto frutto delle difficoltà delle relazioni. Ho paura che un eccesso di medicalizzazione senza la prossimità non aiuti”.

Secondo il vescovo Giurdanella, “il fervore è il sale della testimonianza cristiana. A tutti chiedo uno slancio per superare scoraggiamento e pessimismo, dobbiamo intraprendere nuove vie dell’entusiasmo spirituale”.

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