Il Tribunale di Palermo ha assolto il giornalista Ambrosetti dopo una querela risalente al 2016 dell’allora deputato regionale Girolamo Fazio
Quando ricopriva la carica di deputato dell’Assemblea regionale siciliana, il parlamentare trapanese avv. Girolamo Fazio conduce legittimamente una battaglia politica sulla sanatoria edilizia. Questione molto sentita in Sicilia, soprattutto per il gran numero di abitazioni costruite lungo le coste. La provincia di Trapani presenta tante case, la maggiorparte seconde, o terze abitazioni, villette, realizzate, nel tempo e abusivamente, lungo le coste. Idem per il Catanese e il Siracusano. Situazioni urbamnistiche che si ripetono un po’ ovunque in tutta la Regione. L’analisi politica sottoscritta dal giornalista Giulio Ambrosetti, che ha alle spalle una lunga carriera di cronista parlamentare, finisce per essere oggetto di un articolo sulla rivista “I Nuovi Vespri”: nella sostanza si tratta di un racconto della cronaca parlamentare contrassegnata da una forte critica, “la sanatoria edilizia sarebbe un errore”. Non è un articolo privo di approfondimento, Ambrosetti collega l’attualità politica del momento ad una scelta precisa assunta dall”Assemblea regionale siciliana, nel 1976, quando fu introdotta la norma, legge numero 78, che sancì l’inedificabilità assoluta entro i 150 metri dalla battigia, salvando così le coste della Sicilia che sarebbero state invase non soltanto da abitazioni private ma anche da strutture alberghiere. Nel resoconto Ambrisetti non fa a meno di ricordare come nel tempo sono emersi anche tentativi da parte di imprenditori spesso senza scrupoli, di cavalcare speculazioni e sanatorie. Nell’articolo c’era un po’ di ironia sul fatto che da oltre trent’anni l’Ars prova, senza riuscirci, ad approvare la sanatoria edilizia per le case costruite entro i 150 metri dalla battigia. L’on. Fazio non gradendo alcuni passaggi dell’articolo decise di presentare querela, vicenda giudiziaria che matura così nel 2016. La querela viene presentata alla Procura di Trapani, che però chiede l’archiviazione, non accolta dal gip dopo l’opposizione del querelante. Ambrosetti, difeso dagli avvocati Marcello Montalbano e Claudio Livecchi, ottiene il trasferimento degli atti di indagine, per competenza territoriale, a Palermo, dove la Procura, di diverso avviso rispetto all’assunto del pm trapanese, sceglie la strada del decreto di citazione a giudizio, per diffamazione aggravata, davanti al giudice monocratico della terza sezione del Tribunale di Palermo. Dalla prima udienza, fissata nel novembre 2023, siamo arrivati all’ultima nello scorso 20 dicembre, con la pronuncia di assoluzione per il giornalista Ambrosetti, da parte del giudice Fabrizio Lo Forte, con la formula del fatto che non costituisce reato.