Il presepe vivente nel villaggio

Di Annamaria Fazio*

Sabato 21 e domenica 22 dicembre 2024, e visto il grandissimo successo è andata in replica anche nei successivi venerdì 27 e sabato 28, si è svolta la prima edizione del Presepe vivente nel villaggio presso il borgo Livio Bassi a Ummari, organizzato dalle comunità parrocchiali di Fulgatore e Ummari, insieme alle associazioni patrocinate dal comune di Trapani e con la straordinaria collaborazione degli studenti del plesso di Fulgatore dell’I.C. “Eugenio Pertini”. Dopo l’introduzione da parte dell’organizzatrice e la benedizione del parroco delle comunità, è avvenuta l’inaugurazione del presepe, presentato da un’alunna attraverso una riflessione sull’evento che da lì a poco avrebbe preso vita paragonato a Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi e conclusa con il canto a cappella Tu scendi dalle stelle, seguiti da canti e balli natalizi. Nelle prime due serate è stato possibile assistere alle esibizioni di scuole di ballo, mentre quelle seguenti sono state allietate da zampogne e fisarmonica. I visitatori che entravano nel borgo si immergevano in un’atmosfera suggestiva. Incontravano una mostra di presepi e i mercatini di Natale, in cui erano venduti prodotti naturali, biscotti, oggetti in legno e in corallo. Anche bambini e ragazzi insieme ai docenti hanno partecipato realizzando manufatti. Al centro della piazza si ergeva un enorme albero di Natale ricco di luci e addobbi e all’entrata un arco fiorito e illuminato indicava la direzione da seguire per entrare nel presepe vivente. Quindi si trovava la casa delle massaie intente alle faccende domestiche e aiutate dalle alunne. Proseguendo con il percorso si trovava la postazione delle vasaie, dove donne e bambine modellavano la creta. Si incontravano poi il calzolaio, il falegname che piallava il legno aiutato dai bambini, il marmuraro e più avanti il fabbro che insegnava agli apprendisti l’arte del ferro. Accanto all’aia dei cavalli e al recinto delle pecore, un pastore faceva la ricotta con il latte che bolliva sul fuoco alimentato dalla legna procurata dal taglialegna e dal suo piccolo aiutante. Al centro tra l’aia e un carretto siciliano, c’era il crivo usato dal mugnaio per mondare il grano. Sulle scale della chiesa il gladiatore e i centurioni stavano a protezione del borgo. Di seguito le lavandaie, dopo aver attinto l’acqua al pozzo, lavavano e stendevano i panni aiutate dalle bambine; una donna stirava con il ferro a carbone. Proseguendo con il giro si arrivava alla stalla dove tra un bue e un asinello si scorgevano le figure di Maria, Giuseppe e Gesù appena nato. La capraia e tre pastorelli sedevano accanto alla stalla con una capretta e un agnellino. Si incontravano poi la casa della tessitrice di tappeti, l’osteria, il barbiere, il venditore di miele, i verdurai e il bottaio. Due pescatori districavano le reti e insieme a loro due salinai spalavano il sale. Alla fine del percorso, a tutti i visitatori era offerto il thè caldo. Sono state serate fantastiche, ricche di emozioni, di condivisione e di grande unione, frutto del lavoro e dell’impegno di tutta la comunità.

*Istituto Eugenio Pertini III F

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