Di seguito la delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani relativa alle problematiche inerenti le carenze di organico del Tribunale di Trapani e al progetto di accorpamento delle Corti tributarie territoriali di prime cure a quella di Palermo.
L’anno 2025 il giorno ventuno del mese di febbraio, alle ore 12.00, in Trapani nei locali dell’Ordine al piano terra del Palazzo di Giustizia, a seguito di convocazione via PEC del 19 febbraio 2025, si è riunito in seduta ordinaria il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani. Sono presenti i Consiglieri: Avv. Longo Salvatore – Presidente, Avv. Spina Ivana – Consigliere Tesoriere, Avv. Baiata Patrizia, Avv. Marabete Giuseppe, Avv. Muccioli Luca Maria ed. Avv. Orlando Maria.
OMISSIS
In assenza del Consigliere Segretario Avv. Vulpitta Giulio, ne esercita le funzioni il Consigliere Avv. Muccioli Luca Maria.
OMISSIS
Si dà atto che alle ore 12. 20 prende parte alla riunione il Consigliere Avv. Blunda Daniela e che risultano, pertanto, presenti n. 8 consiglieri.
OMISSIS
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, in esito alla seduta del 21 Febbraio 2025, esprime viva preoccupazione per lo stato della Giustizia nel circondario del Tribunale di Trapani e, soprattutto, per la tutela dei diritti che le parti assistite, i cittadini in ultima analisi, demandano alla valutazione delle Autorità Giudiziarie in sede civile, penale e tributaria.
In particolare si richiama la propria precedente deliberazione del 19 Aprile 2024 con la quale è stato proclamato lo stato di agitazione dell’Avvocatura del Foro di Trapani in seguito alla già grave situazione degli organici della Magistratura giudicante, situazione solo parzialmente attenuata per via del recente insediamento del Presidente del Tribunale e del Presidente della sezione civile.
PRESO ATTO
che allo stato l’organico del Tribunale registra una scopertura del 24% dovuta a due carenze in organico e a tre applicazioni di giudici ad altri uffici; che a seguito dell’ultimo concorso, a breve, verranno trasferiti ben cinque magistrati mentre si prevede un unico ingresso;
che sempre a breve, per la ordinaria progressione in carriera, due posti di Presidente di sezione rimarranno vacanti;
che analoga situazione di gravissima carenza di organico si registra presso la Procura della Repubblica;
che anche la Giustizia tributaria, fondamentale punto di riferimento per la tutela dei cittadini e dei contribuenti nei confronti del fisco, rischia di scomparire da Trapani per via del progetto di accorpamento della Corte territoriale di prime cure a quella di Palermo e per via dell’ulteriore programma di istituire un’unica Corte di secondo grado a Catania per tutta la Regione Sicilia.
TENUTO CONTO
che, tra trasferimenti e applicazioni si rischia l’assoluta paralisi dell’attività giurisdizionale;
che il Tribunale di Trapani, oltre ad annoverare le normali funzioni di un Tribunale circondariale, gestisce anche il delicatissimo settore delle misure di prevenzione e ha un rilevante carico di procedimenti pendenti innanzi alla Corte d’Assise (in atto n.6);
che anche la Procura della Repubblica di Trapani sta lavorando con una scopertura di organico pari al 65% delle unità, scopertura che non verrà supplita dagli imminenti arrivi di altri Magistrati in quanto nel giro di due mesi andranno via ulteriori due pubblici ministeri;
che non v’è bisogno di rimarcare che il Tribunale di Trapani, che peraltro annovera una storia tragica in tema di contrasto alla criminalità mafiosa e non solo, ha sempre rappresentato un presidio di legalità in un territorio assai difficile ed economicamente depresso;
che a nulla sono valse le precedenti sollecitazioni rivolte dall’Avvocatura trapanese al Ministero della Giustizia ed al Consiglio Superiore della Magistratura; che nonostante la particolarità e molteplicità (collegiale, monocratico, Assise, impugnazione misure cautelari reali, misure di prevenzione) delle funzioni che vengono svolte presso il Tribunale di Trapani, specie nel settore penale, continuano ad essere autorizzate applicazioni di magistrati ad altri uffici giudiziari;
che il Ministero delle Finanze, sotto il cui dicastero ricadono gli organi di Giustizia tributaria, non può non tenere conto delle necessità della cittadinanza tutta della Provincia di Trapani e dell’Avvocatura locale che ritengono il mantenimento della Corte territoriale un baluardo ineludibile di tutela dei diritti del cittadino che non può tornare ad essere suddito ma che deve mantenere le medesime prerogative sulle quali oggi può contare grazie alla prossimità territoriale delle corti tributarie; che l’eventuale radicamento delle competenze di Giustizia tributaria su Palermo e Catania vale quasi a denegare Giustizia specie per i contribuenti già fiaccati da debiti erariali ingenti, i quali non possono certamente affrontare ulteriori spese per consentirsi la difesa tecnica fuori sede;
tutto ciò ritenuto, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati mantiene lo stato di agitazione del Foro di Trapani, dispone di inviare copia della presente deliberazione a tutti gli iscritti, Al Signor Presidente della Repubblica, al Signor Ministro della Giustizia, al Signor Ministro delle Finanze, Al Signor Presidente del Consiglio nazionale forense, Al Consiglio Superiore della Magistratura, al Consigliere del CSM eletto nel distretto di Corte d’Appello di Palermo, al Signor Presidente della Corte di Appello di Palermo, al Signor Procuratore generale presso la medesima Corte, al Consiglio giudiziario della Corte d’Appello di Palermo, Al Signor Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, al Signor Presidente della Corte tributaria di secondo grado di Palermo, al Signor Presidente del Tribunale di Trapani, al signor Procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale, Al Signor Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Marsala, al Signor Presidente della Corte tributaria di primo grado di Trapani, nonché agli organi di stampa locali e regionali affinché possano garantirne la più ampia diffusione, riservandosi di proclamare l’astensione dalle udienze civili, penali e tributarie nel caso in cui non venga adottato, da parte delle Autorità preposte a farlo, alcun concreto provvedimento volto ad assicurare alla Giustizia trapanese adeguate risorse umane e materiali.