LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE – CAPITOLO XIII – PARTE II

ASSEMBLEA REGIONALE

DISEGNO DI LEGGE

presentato dai deputati: La Vardera, C. De Luca, Balsamo, Geraci, De Leo, G. Lombardo, Sciotto, Vasta

il 16 maggio 2023

           Disposizioni sulla larghezza delle Regie Trazzere

                   RELAZIONE DEI DEPUTATI PROPONENTI

Onorevoli colleghi,

      Secondo  la Regione Siciliana, nell’isola è presente una  rete di  strade  denominate  Regie Trazzere  che  si  estendono  per circa  11  mila  chilometri, con una larghezza  legale   minima pari  a  37,68 metri, corrispondente alla antica misura  di  18 canne e 2 palmi. Già  demanio  pubblico  dello Stato, le  trazzere sono  state assegnate  al demanio pubblico della Regione in forza  dell’art. 32 dello Statuto, costituendo il demanio trazzerale. Originariamente erano strade a fondo naturale  utilizzate  per il  trasferimento  degli  armenti dai pascoli  invernali  delle pianure  ai pascoli estivi delle montagne, per tale  motivo  il  demanio    trazzerale   è   anche   conosciuto   come   demanio armentizio. L’ufficio competente in materia di demanio trazzerale è  stato istituito   il  23  agosto  1917  con  decreto  luogotenenziale n°1540.

LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE – CAPITOLO XIII – PARTE II

Le trazzere armentizie sono ben diverse dalle generiche Regie Trazzere. Infatti i tracciati armentizi avevano le seguenti caratteristiche: di origine arcaiche; attraversavano le campagne per passare dalle calorose pianeggianti zone estive alle zone fresche montagne; i tracciati viari erano molto larghe e dallo stato naturale ed erbosi tanto che gli armenti si cibavano di erbe nel cammino.

 E’ semplicemente assurdo, paradossale e illogico che in quelle epoche esistessero 11.500 chilometri di Regie Trazzere Armentizie creati da 690 Decreti Assessoriali dal 1954 in poi.

Nella precedente puntata (Vedi capitolo XIII-parte I, pubblicato il 14 febbraio 2025) ho chiarito che le Regie strade nascevano con i Romani, con la dinastia Asburgica si affacciava il “demanio pubblico” e le strade appartenevano in proprietà al Re in persona e si chiamarono REGALIE (il Re donava le terre e tratteneva le strade regalandoli ai passanti); con re Ferdinando si risvegliano le Regie Trazzere. Ecco le Regie Trazzere tratte dal Regio Decreto del 1824.  

Anticipo pure che i disegnatori del Catasto conoscevano bene la storia delle strade e anche le vicende borboniche (vedi capitolo V-parte VII-pubblicata il 23 dicembre 2017). Infatti nel Catasto di Alcamo si affacciano alcune Regie Trazzere. Mostro a dimostrazione breve la Alcamo-Castellammare del Golfo.

ECCO LA CACARTA CATASTALE 1938

Leggiamo bene Regia Trazzera di Castellammare. Tuttavia l’ex Ufficio Trazzere proprio questo tratto non lo riconosce come trazzera di Castellammare. In altre parole al bivio cerchiato in rosso ottiene due Regie Trazzere: a sinistra la strada stretta che si collega con la via vicinale devia (e imbroglia e ottiene due Regie Trazzere. Bello affare) la strada di Castellammare; la strada di Castellammare diviene la Regia Trazzera n. 409 Magazzinazzi -Alcamo. Ecco la mappa del Piano Regolatore con le strade Regie debitamente allargate a metri 37 e centimetri 68.

Non solo hanno scambiato le carte, ma pure le strade vicinali piccole e strette sono diventate Regie Trazzere. A questo punto il “Demanio Trazzerale” deve dimostrare che la strada Regia, essendo Regia, ha un solo indizio; manca la dimostrazione che nei millenni passati era armentizia larga quasi 38 metri e dove gli armenti si recavano per la transumanza. Peraltro, Castellammare ha un’alta montagna monte Inici; Alcamo é situata sotto monte Bonifato alto 825 metri. Infine che dire dalla Via Vicinale strada “ab originde privata”?  Impostori! La truffa senza dolo è lapalissiana. I Tecnici del Comune di Alcamo, i Politici Consiglieri, gli Assessori del ramo, i Sindaci, restano ignari, anche se ne hanno avuto sentore. Nel corso delle mie puntate ho consigliato, per gli altri Comuni interessati, di usare il mio metodo con le loro carte. Ho pure stimolato 50 Sindaci di presentare un disegno di legge (previsto dallo statuto della Regione) abrogativo delle trazzere demanializzate con decreti.

di Antonino Messana

 

1° COMMENTO AL DISEGNO DI LEGGE RIGUARDANTE LA LARGHEZZA DELLE REGIE TRAZZERE

Come abbiamo letto sopra l’oggetto del disegno di legge è il seguente: “DISPOSIZIONI SULLA LARGHEZZA DELLE REGIE TRAZZERA”

Sarebbe certamente inutile e tempo perduto scrivere e scervellarsi per argomentare sulla “larghezza delle Regie Trazzere”. Tuttavia per non perdere limpidità, chiarezza e definire l’argomento sono costretto, con dispiacere e fatica allungare. Tuttavia 690 Decreti Assessoriali pubblicati in “Gazzetta Ufficiale dal 1954 in poi, sono valsi a far creare all’ex Ufficio Trazzere nella nostra Sicilia 11.500 chilometri di Regie Trazzere di larghezza metri 37 e centimetri 68 con la denominazione di Regie Trazzere che hanno formato il “PATRIMONIO ARMENTIZIO” della Regione Siciliana.  L’oscenità di questi Decreti arriva direttamente alle stelle, frutto di “cervelli vaganti”. Chiarisco il discorso con poche parole introduttive per abbreviare il perché. Le “STRADE ARMENTIZIE” sono ricordate come strade arcaiche ed in epoca arcaica non esiste testo o testimonianza che già esistevano 11.500 chilometri di strade larghe quasi 38 metri. Numerose opere scritte antiche e moderne affermano che in Sicilia i primi “sentieri” sono sorti con l’avvento dei Greci sui quali i Romani hanno tracciato le strade ricordate con la “TABULA PEUTINGERIANA”. Quindi i Romani pionieri costruiscono le strade e le chiamarono strade REGIE perché costruite con denaro pubblico. Le altre strade create da proprietari terrieri furono chiamate dai romani VIE VICINALI. E’ pure inutile ricordare che le strade ordinarie avevano una larghezza di metri quattro (il passaggio di due carri nei due sensi), le strade più importanti avevano una larghezza di metri 12.

Stando così le cose obietto subito che le Regie Trazzere denominate dai relatori pedissequamente sono chiaramente estranee alle strade armentizie, Immagino l’uso è subdolo” o quanto meno “mascherato, infatti è vero che esse sono Regie Trazzere, è pure vero che trattasi di una specie particolare di queste, vale a dire delle “REGIE TRAZZERE ARMENTIZIE”. Tanto è vero che solo e solamente le TRAZZERE ARMENTIZIE avevano una larghezza di canne 18 e palmi 2 corrispondenti a metri 37 e centimetri 68. Le strade od anche le trazzere del nostro Catasto del 1938 generalmente hanno una larghezza di metri quattro (il passaggio di due carri nei due sensi).

Altro punto fermo molto importante è conoscere l’idioma trazzera. A tal proposito, per brevità, riporto alla lettera il dizionario “Treccani on line”:trazzèra s. f. [dal fr. ant. dreciere, dressière «via diritta», der. di drecier (poi dresser) «drizzare»]In Sicilia, via che attraversa i campi e serve al passaggio degli armenti: lo hanno trovato morto sulla t. che va a Rampinzeri, con dodici ῾lupare’ nella schiena (Tomasi di Lampedusa). Regie t., le antiche strade usate, come i tratturi pugliesi, per la transumanza dei greggi”.

Dalla lettura intanto ricaviamo quanto appresso:

  1. le “Regie trazzere” sono VIE DIRITTE (vale a dire camminano in linea retta, cioè non hanno curve); ecco una bella rappresentazione delle seguenti Regie trazzere n. 409 Tonnara-Magazzinazzi (Alcamo Marina)-Alcamo (Madonna delle Grazie)che si collega (attraverso la Via Pietro Maria Rocca) con la Regia Trazzera n. 486 Spiazzo Madonna delle Grazie-SS. Salvatore.

Risulta chiaro che i cammini in linea retta non esistono, addirittura il percorso segue più strade cittadine a forma di trapezoidale (Spiazzo Balatelle-Via Monte Bonifato-Via SS. Salvatore-Palazzello). Percorso vergognoso!;

2. In Sicilia, via che attraversa i campi (ad Alcamo ho calcolato con approssimazione 25 chilometri di Trazzere Regie che attraversano vie cittadine e 80 chilometri nell’intero territorio). Prossimamente mostrerò i percorsi con le carte catastali.

3. Regie t., le antiche strade usate, come i tratturi pugliesi, per la transumanza dei greggi”.

In conclusione qualcuno mi può indicare con la carta che abbiamo visto sopra-Mare-Montagna-dove soggiornavano le gregi? Immagino al Mare e nell’alta stagione facevano la “transumanza” in montagna; si riposano allo spiazzo della Madonna delle Grazie proseguendo per la montagna. Orrore!

Nonostante le barzellette che abbiamo visto, la trazzera armentizia è una strada che cammina in linea retta, attraversa le campagne e infine, come per i tratturi pugliesi, e usata per la transumanza. Tuttavia a differenza dei tratturi di Puglia, la transumanza più antica iniziava nel mese di settembre con la festa di San Michele 29 settembre e terminava nel mese di maggio. Invece per la Sicilia la transumanza per le calure estive immagino che iniziava nel mese di maggio e terminava a fine settembre, in particolare nel territorio pianeggiante di Catania.

Dall’Abruzzo partivano cinque Regi Tratturi:–L’Aquila-Foggia chiamato anche Tratturo MagnoCenturelle-MonteseccoCelano-FoggiaPescasseroli–CandelaCastel di Sangro-Lucera. (Vedi capitolo II-parte IV pubblicato il 5 marzo 2016).

Ecco una mappa topografica

Opera del professore Laffi Umberto Docente di Storia romana all’Università di Pisa. Qui sotto riporto la pagina 185 che ho fotografato, dove leggiamo che gli itinerari sono i tratturi denominati itinera callium e che una prima descrizione è stata fatta da Varrone in età di Marco Aurelio (121-180 d.C.)

Richiamare i cinque tratturi non è una lungaggine dell’articolo, ma, evidenzia che per i tratturi esistono evidenti tracce e  documenti, per le Regie Trazzere armentizie non esistono ne tracce, ne documenti.

Adesso  riporto brevi passi testuali  dell’unica e sola opera dell’architetto Santagati  che ci farà conoscere le ipotetiche trazzere armentizie dei millenni passati, tratti dal convegno di Monforte San Giorgio del 17-19 maggio 2014

ECCO IL TESTO E I BREVI PASSI TESTUALI

LUIGI SANTAGATI*

QUANDO LE TRAZZERE NON SI CHIAMAVANO TRAZZERE**

“E’ giusto precisare che l’argomento che sarà trattato in appresso, non ha ricevuto sinora nessuno studio serio né tanto meno approfondito, che non esistono libri nè articoli relativi alla transumanza, sono venuti da indicazioni orali dati da pastori ormai anziani che a loro volta avevano avuto notizie da altri pastori nella loro gioventù”.

“** Desidero innanzitutto ringraziare il dr. Stefano Fontana di Trapani, da me conosciuto in occasione di un convegno tenutosi a Trapani il 18 febbraio 2014, per l’aiuto fornitomi senza il quale non avrei potuto terminare questo contributo, nonchè il Dr. Antonino Messana di Alcamo a cui sono grato per il materiale fornitomi”.

 LUIGI SANTAGATI

La mappa in alto mostra le principali vie della transumanza che sono le seguenti: la trazzera delle Vacche; la trazzera degli Jenchi; la trazzera Mare-Montagna. I tracciati sono chiaramente indicati con le città. Tuttavia osserviamo che tutte camminano in linea retta.  Non occorre evidenziare che non sono percorsi della carta catastale e nemmeno gli 11.500 chilometri di trazzera demanializzati.

Questo è un primo approccio per significare che in Sicilia non potevano mai esistere 11.500 chilometri di trazzere in epoca arcaica per la transumanza.

Per ulteriore chiarezza riporto testuali due brani del NUOVISSIMO DIGESTO ITALIANO a cura di ANTONIO AZARA -ERNESTO EULA-terza edizione 1957- volume XIX pagina 656.

Primo brano: …”A differenza delle strade ordinarie, che necessitano di varie e complesse opere di costruzioni, queste vie di comunicazione, che danno luogo, sono pertanto lasciate allo stato naturale, senza pavimentazione, ove vi possano crescere le erbe per il nutrimento degli animali alla forma più primitiva del pubblico passaggio ….in ordine alle trazzere, “alla consistenza materiale delle strade statali costruite con tutti gli accorgimenti tecnici e ricche di opere d’arte quali ponti, viadotti, gallerie, ecc, che ne facilitano lo svolgimento, le trazzere contrappongono il loro semplice e spoglio tracciato, generalmente costituito da larghe piste allo stato naturale, delineato nel corso dei secoli dal passaggio degli armenti”…

         Quindi abbiamo dimostrato correttamente le seguenti caratteristiche particolari delle trazzere armentizie rispetto alle pubbliche vie, esse sono: 1) strade primitive che camminano in linea retta;

2) tracciato viario naturale, incolto e erboso;

3) di grandi piste ove gli armenti nel cammino nel corso della transumanza possono mangiare erbe e riposarsi. 

In chiusura osservo incidentalmente che il Servizio Demanio Trazzerale con circolare protocollo n. 144 del 29 febbraio 2008 impartisce ordini ai Sindaci di “vigilare sulle Regie Trazzere e inserirle nel Piano Regolatore.

Ecco la circolare

 Qui leggiamo a conferma del nostro discorso a chiare lettere che le trazzere demanializzate sono niente di meno che “REGIE TRAZZERE ARMENTIZIE”. Quindi 11.500 chilometri di Trazzere sono state ricavate dalla carta catastale del 1929.

Fonte: Rivista del Catasto Italiano e dei Servizi Erariali-anno VIII n. 1 gen. feb. 1941-custodito dalla Biblioteca centrale di Palermo.

Sicuramente da questa mappa ricaviamo un percorso che non rispetta le regole della linearità e quanto meno i luoghi di transumanza, mostra invece un percorso magari maggiore rispetto alle 11.500 chilometri di trazzere armentizie demanializzate e appartenenti al patrimonio regionale.

La “truffa” è lapalissiana, anche senza il “dolus malus”.

Per la mia cara città di Alcamo tutte le strade che entrano in città e attraversano vie cittadine sono TRAZZERE REGIE ARMENTIZIE.

ECCO LA PIANTA DEL PIANO REGOLATORE COMANDATA DALLA CIRCOLARE DEL 28 FEBBRAIO 2008 CON  80 (MOLTO APPROSSIMATO) CHILOMETRI DI TRAZZERE DI PROPRIETA’ DELLA REGIONE.

In chiusura mostro in basso l’attestato firmato dal Demanio Trazzerale che riconosce con la pianta del Catasto e certifica una Regia trazzera armentizia di metri 37,68 appartenente al demanio armentizio della nostra Regione Siciliana. In chiusura è pure notorio che in Sicilia fino alla metà dell’800 non esistevano strade. La rete stradale che abbiamo visto è stata iniziata dai Borboni e terminata dallo stato Italiano fino ad arrivare al 1938.

Bell’affare per la REGIONE!

La prossima puntata verrà pubblicata sabato 15 marzo

ANTONINO MESSANA

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