“Un comune impegno del Governo nazionale e regionale per la Sicilia impone di affrontare in termini efficaci il tema della spesa e della perequazione infrastrutturale. Tutto cio’ vale con particolare riferimento all’esclusione della compartecipazione agli investimenti europei delle risorse regionali. Un miliardo per tutto il Mezzogiorno per il 2012 e’ troppo poco: questa cifra va almeno raddoppiata”.
E’ quanto precisa l’Assessore regionale per l’economia, Gaetano Armao, a conclusione dell’incontro che il Ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca ha avuto oggi a Palazzo d’Orleans con il governo siciliano.
“Roma – prosegue l’assessore – da un lato ci chiede di accelerare gli investimenti e, contemporaneamente, ci impone, col Patto di stabilita’, una contenimento della spesa per 1,3 miliardi di euro: e’ come premere contemporaneamente sul pedale sull’acceleratore e del freno, la macchina, nel migliore dei casi, rimane ferma o sbanda. Occorre poi uscire dalla retorica: c’e un problema organizzativo, ma anche di regole comunitarie troppo farraginose e contraddittorie: oggi il fondo Jeremie e’ una realta’ in Sicilia, ma perche’ il FEI come la BEI, istituzioni finanziarie dell’Ue alle quali abbiamo affidato risorse per imprese ed infrastrutture, nel 2009 hanno impiegato due anni per scegliere gli intermediari ed erogare le risorse? Con queste regole neanche le istituzioni europee riescono a scegliere in tempi brevi”.
“Vi e’ inoltre – ricorda Armao – la questione dei fondi europei per i Consorzi fidi che sono il miglior modo per rispondere alle esigenze di sostegno delle imprese per l’accesso al credito in una Regione in cui il denaro costa troppo e si richiedono garanzie eccessive. Ebbene, Bruxelles ha detto si’ a Puglia e Lombardia e no alla Sicilia. Bisogna rimuovere subito questo irragionevole divieto, consentendo alla Regione di finanziarie i Consorzi fidi e le imprese con le risorse per lo sviluppo. E’ urgente riaprire senza indugi il tavolo sulla perequazione infrastrutturale, entrata nel dimenticatoio, come tutte le tematiche sul sud, dell’agenda politica nazionale”.
“Le risorse europee – sottolinea l’assessore all’economia della Regione siciliana – sono aggiuntive e non sostitutive di un intervento di riequilibrio che lo Stato ha ormai rinunciato a realizzare, mentre vengono gia’ attuati i tagli ai trasferimenti verso gli Enti locali e le Regioni meridionali. Risolta la crisi finanziaria, che il Governo Monti sta efficacemente affrontando, si trovera’ un Mezzogiorno alla fame ed un divario accresciuto. E questo e’ incostituzionale ed inaccettabile”.
“Per ultimo – conclude Armao – e’ improrogabile la chiusura della trattativa sull’autonomia finanziaria riconosciuta dallo Statuto alla Sicilia che si svolge a Palazzo Chigi. Abbiamo gia’ espresso da tempo la nostra posizione al Governo nazionale: si consentano ai siciliani le opportunita’ riconosciute ai cittadini delle Regioni a Statuto speciale del nord”.